Difficile trovare le risorse. Intanto si lavora sull’immenso archivio
Ferrara non riavrà il suo Museo Antonioni. O almeno sarà una impresa “al di là delle nuvole”. La struttura di Ercole I d’Este, inaugurata nel 1995 in omaggio all’Oscar alla carriera consegnato al maestro, è chiusa da più di quattro anni. Da quando, nel giugno 2006, il Comune di Ferrara decise di serrarne definitivamente i battenti.
“Quel Museo non era degno né di Antonioni né della sua città”, aveva fatto notare, a ragione, l’allora sindaco Gaetano Sateriale. E in effetti i disegni, gli schizzi e le locandine dei film del regista di Blow up e Zabriskie Point ospitate nelle scarne sale non rendevano al meglio l’idea di uno dei registi più apprezzati nella storia del cinema. Ma da quel giugno 2006 l’amministrazione si è spesa in più occasioni con promesse altisonanti. Anche di fronte alla pioggia di critiche piovute negli ultimissimi anni, all’indomani della morte di Antonioni, avvenuta il 20 luglio 2007. Intellettuali locali e nazionali chiedevano di riaprire un museo che fosse “custode della memoria del regista”, come si espresse a suo tempo ad esempio lo scrittore Roberto Pazzi. Stefano Passigli, allora presidente dell’Istituto Luce, si era offerto addirittura di subentrare al Comune di Ferrara nella gestione del patrimonio artistico lasciato in eredità da Antonioni alla sua città....
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