Salvi gli uccelli di Berlusconi: Il premier interviene per i colibrì di Trieste: 80 esemplari ospiti del parco Miramare rischiavano di essere sfrattati per una mancata convenzione. Con una telefonata il Cavaliere ha risolto la situazione
Volevo parlare dell’uccello di Berlusconi. Non vorrei che qualcuno equivocasse alla luce delle vicende che hanno privilegiato dell’uccello l’aspetto metaforico ma, non avendo di quello nessuna nozione se non intuitiva, voglio proprio riferirmi a quello che, con mia sorpresa, si è rivelato l’uccello preferito del presidente del Consiglio.
Ero andato a trovarlo per manifestargli tutto il mio disappunto per la trascuratezza della mancanza di consapevolezza del valore delle nostre città d’arte. Nonostante l’accordo con i sindacati, disponibili a garantire l’apertura dei musei il primo giorno dell’anno, tre città, per la rinuncia del personale, avevano annunciato la chiusura dei musei. Quali? Roma, Firenze, Venezia. Incredulo, ho disposto l’apertura riscontrando l’interesse immediato di cooperative di custodi. Venezia ha così offerto ciò che i turisti si aspettavano e, non di meno, i musei che hanno ottenuto i migliori risultati sono stati quelli di fondazioni straniere e private come la collezione Guggenheim e Palazzo Grassi.
Non era difficile prevederlo, non soltanto per l’equivoco della minacciata serrata ma perché le sedi del Guggenheim e di Pinault (l’attuale proprietario di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana) sono belle, confortevoli, con buone caffetterie e, soprattutto, ben propagandate. Lo Stato invece, con il suo polo museale, ha un museo archeologico nascosto (benché in piazza San Marco), la Ca’ d’Oro che amava fare entrare visitatori per una strettoia e non per la porta principale, e l’Accademia occupata da un interminabile cantiere. Ma questi sono dati fisiologici.
Ciò che mi sembrava intollerabile era l’assoluta mancanza di comunicazione negli alberghi, nei ristoranti, e ancor più nei giganteschi pannelli bianchi grandi come schermi cinematografici, orfani della vistosa e volgare pubblicità di prodotti commerciali, ma per una congiura di sovrintendenza ai monumenti e società concessionarie, per quasi un mese privi di qualunque comunicazione istituzionale, riferimenti ai musei, alle mostre, agli orari di apertura per offrire una informazione invitante ai turisti.....
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LA HACK: «BACERO' IL CAVALIERE» - Ora la promessa di Berlusconi riaccende qualche speranza. Plaude all'intervento del premier anche l'astrofisica Margherita Hack, una delle personalità che negli anni hanno messo il proprio volto a sostegno della nobile causa- «Sono sempre stata critica nei confronti del presidente Berlusconi - ha detto l'astrofisica, secondo quanto riferito da Rimoli -, ma questa volta appena vedrò Berlusconi lo abbraccerò e lo bacerò. Gli sono veramente in debito, gli animalisti gli sono in debito, l'Italia tutta gli è in debito». Mentre il prof. Giacomo Rossi, consulente scientifico del Wwf Italia e docente dell'universitá di Camerino, e il prof. Piero Susmel dell'universitá di Udine hanno dichiarato: «Da mesi dicevamo che trasferire degli animali così delicati e territoriali come i colibrì e per di più in riproduzione significava condannarli a morte certa. Inoltre l'istituzione scientifica Centro colibrì di Trieste è l'unico ente in Europa ad avere le strutture in grado di garantire il benessere dei colibrì».
C- CORSERA