Penso al Teatro, che non solo è debole traino per il turismo, ma costa alla collettività 2 milioni e genera un disavanzo tra il costo degli spettacoli e l’incasso dei biglietti venduti, tutto scaricato sui cittadini. Penso ai costosi spettacoli della lirica o della danza, che da soli selezionano un pubblico di nicchia, anche senza farne pagare il costo intero. A questo proposito, caro Mangolini, sia certo che non è alzando il biglietto di quegli spettacoli che si crea l’elite, semplicemente perché l’elite la fa la programmazione. Con l’aggravante che una parte consistente del biglietto la paga chi a teatro non va o non può andare, nonostante i prezzi attuali. Intendo dire che c’è già un pubblico elitario, oltretutto beneficiario di una parte del biglietto omaggiata.
Penso ai passivi di Ferrara Arte, non sempre produttivi in ottica turistica o quanto meno di cui non si conoscono le effettive ricadute economiche, nonostante le ripetute sollecitazioni a fare studi al riguardo. Penso ai costosi spettacoli di Ferrara Musica, per i quali il prezzo del biglietto non copre i costi e la cui ricaduta economica per la città è dubbia....
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