di Valentino Tavolazzi
Per Tagliani è giunto il tempo delle scelte, quelle vere. Il taglio delle entrate statali impone per il 2011 la ristrutturazione della spesa e nuove politiche nei prossimi anni. Frignare contro il governo può servire ad attenuare le responsabilità di scelte sbagliate o il ritardo nel mettere mano ai conti, ma non risolve i problemi della città. Il sindaco deve fare ciò che finora ha rinviato. Per primo ridurre il debito. Il suo costo è insostenibile (18 milioni previsti nel 2010) e sottrae risorse a servizi fondamentali. Nel gennaio 2010 il debito era 152 milioni, dopo aver estinto e ridotto mutui per 42 milioni tra il 2004 e il 2006 con la vendita di Agea. Nel 1999 il debito era di 122 milioni. Si vendano dunque le azioni Hera e gli immobili inutilizzati o senza rendita (Palazzo Costabili, per esempio, è sempre in concessione gratuita all’Università per 99 anni?).
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Per Tagliani è giunto il tempo delle scelte, quelle vere. Il taglio delle entrate statali impone per il 2011 la ristrutturazione della spesa e nuove politiche nei prossimi anni. Frignare contro il governo può servire ad attenuare le responsabilità di scelte sbagliate o il ritardo nel mettere mano ai conti, ma non risolve i problemi della città. Il sindaco deve fare ciò che finora ha rinviato. Per primo ridurre il debito. Il suo costo è insostenibile (18 milioni previsti nel 2010) e sottrae risorse a servizi fondamentali. Nel gennaio 2010 il debito era 152 milioni, dopo aver estinto e ridotto mutui per 42 milioni tra il 2004 e il 2006 con la vendita di Agea. Nel 1999 il debito era di 122 milioni. Si vendano dunque le azioni Hera e gli immobili inutilizzati o senza rendita (Palazzo Costabili, per esempio, è sempre in concessione gratuita all’Università per 99 anni?).
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