Roberto Guerra: lettera futurista a Estropico

 



Gennaio 2011: anno decisivo in Italia per il movimento transumanista. E' stato un 2010 particolare: caratterizzato da alcuni eventi (congressuali ed editoriali) molto importanti che hanno innestato come mai in precedenza il movimento nella cultura italiana. Certamente già noto da alcuni anni a seguito dei ben noti rilanci mediatici, sui principali quotidiani italiani, per l'affaire Fukuyama. Ora, finalmente noto per questioni strettamente culturali e scientifiche. Due congressi fondamentali almeno: quello di Caserta a cura del Network+ transumanisti dei vari Estropico/Fabio Albertario, Giancarlo Stile, Giuseppe Vatinno ed altri (con la presenza di relatori quali Boncinelli ed altri di particolare levatura anche accademica) e TransVision a Milano, a cura di Giulio Prisco e l'AIT di Riccardo Campa (con gli stessi Aubrey de Grey, Martine Rothblatt, David Orban, lo stesso Giuseppe Vatinno del Network +, i futuristi italiani contemporanei, Guerra-chi scrive, Rossotrevi, Saccoccio, tutti technoanarchici!). Infine, a livello editoriale, dopo lo speciale Futurismo del 2009 a cura di Riccardo Campa, il quarto Divenire sempre a cura AIT (con figure quali Gianni Vattimo, Aldo Schiavone, Roberto Marchesini, Max More, Remi Sussan e via dicendo), finalmente le prime monografie ufficiali sul transumanesimo edite in Italia: Mutare o Perire di Campa stesso (con prefazione di Stefano Vaj), edito da Sestante edizioni e Il Transumanesimo: una nuova filosofia del XXI secolo, di Vatinno (Armando Editore).

Il 2011, pertanto, alla luce di quanto prima, si delinea in progress ed ulteriori amplificazioni e penetrazioni nell'ancora passatista ed attardata cultura italiana.

Lo stesso Transvision di Milano,a cura dell'AIT, con la presenza dello stesso Vatinno, ha segnalato una nuova fase nelle querelle del recentissimo passato, tra i due gruppi transumanisti italiani, entrambi affiliati ufficialmente all'astronave madre Humanity+ (ex W.T.A.). Nel web inoltre continua l'ineguagliata azione divulgativa di Estropico con nuovi blogger tra i collaboratori. Non ultima l'azione web parallela di chi scrive, puntuale nella propaganda necessaria alla diffusione del movimento. Propaganda persino trasversale, in quanto, pur membro AIT, chi scrive ha ampiamente recensito nel 2010, oltre alle diverse iniziative AIT (in particolare con il blog official Scienza e Futuro e con quello futurista Asino Rosso- giunto a 20000 visite al mese) anche le importanti iniziative del Network cugino, appunto sia il congresso di Caserta che il libro di Vatinno, finanche il blog stesso di Estropico che viaggia sulle 15000 visite al mese circa.

Una macchia resta, tuttavia, nonostante tali segni di fine della guerra fredda tra i due network: nel blog francamente più completo e divulgativo (al di là dei numeri relativi), ovvero quello di Estropico, pur con accenni in diversi post recenti di tale distensione in atto, resta in bella evidenza in home page, traccia della querelle con l'AIT. Il chè storicamente non è un problema, in quanto alla base della storia stessa recente del transumanesimo italiano, con la scissione di alcuni anni fa dall'unico gruppo AIT originario. Va da sé: una riformattazione di quanto scritto a suo tempo sarebbe opportuna se non altro a livello tattico-mediatico, vista la particolare frontiera italiana, certa cultura dominante ancora in Italia, per la quale, fuori contesto, certe informazioni ancora ufficiali, modulate anche nel linguaggio come appunto nell'home page di Estropico, hanno effetti di senso, secondo noi potenzialmente (e nei fatti...) devastanti per il movimento transumanista italiano.

Certe accuse non ancora rettificate di neofascismo (come appare fin dal titolo del post-macchia in questione) a certa ala dell'AIT, minano e frenano particolarmente in Italia la diffusione del movimento.

Ripetiamo: nonostante segni concreti di superamento delle querelle, con la libera autonomia e differenza legittime diciamo di due navicelle parallele per la flotta transumanista italiana, persino 3 con certa sonda AIT interna stessa neofuturista, Estropico non ha rettificato nulla. Un remix in tal senso non solo è auspicabile, ma doveroso: in fondo, fermo restando le differenze concettuali originarie, basterebbe semplicemente sostituire etichette non negoziabili, con una terminologia secondo noi anche più pertinente dal punto di vista conoscitivo; in ogni caso concettualmente più appropriato e al di là di equivoci come detto gravi dal punto di vista della comunicazione.

“Infiltrazioni neoconservatrici” e così via nel vecchio dossier remixato che auspichiamo, ad esempio ha..... ben altra dinamica significante e significativa, suggerisce e invia... messaggi ai destinatari ben diversi e negoziabilissimi. In tal senso, anche specularmente, rilanciare link neoconservatori – o appunto neoradicali o neorivoluzionari- riflette parole e aperte che taluni potranno anche leggere, in tali bordi sempre storicamente anche ambigui dal punto di vista astratto e schematico, anche non immuni da possibili ambiguità estremiste, ma speculari, come in qualsivoglia dialettica delle idee e della conoscenza, come prova la storia stessa.

Un conto sono ad esempio... Winston Churchill, conservatore anche accusato di ambiguità reazionarie (ma lateralmente....) o in Italia lo stesso Berlinguer (comunque comunista durante la guerra fredda), altro evocare spettri in un senso o nell'altro con appunto etichette tipo fascista o comunista, tra l'altro confondendo i codici linguistici, in ogni caso nello specifico della querelle con l'ala sovraumanista dell'AIT di natura semiotica almeno filosofico-estetica e non politica in primis.

Speriamo che questa nostra lettera futurista ad Estropico centri il bersaglio, nell'interesse italiano del movimento. Naturalmente, non per banale buonismo retorico, ma dalla premessa dei fatti, quelli recenti del 2010, di cui prima, non ultimo certa etica della conoscenza che, scientificamente parlando, postula indifferenza rispetto qualsivoglia psicologia personale, non pertinente appunto nel discorso scientifico. Altrimenti la regressione è sempre quella, nella sfera delle ideologie o delle filosofie non democratiche, naturalmente estranee allo spirito scientifico stesso.