Estense com: Gigi Maini, ‘ritrattista’ di fiori e volti

E’ mancato – o forse, sarebbe meglio dire, si è lasciato mancare – 15 anni fa, alla fine del mese di ottobre del ’95.

Ma un grande artista come Gigi Maini, il pittore dei fiori, come era comunemente definito dai più, ha voluto scomparire dalla scena ferrarese silenziosamente, come per una pudica denuncia dell’essere stato dimenticato ancora in vita – come ricorda un suo grande amico, mio padre Elio Nascosi, se mi si passa la citazione…familiare, che ebbe a conoscerlo profondamente e sensibilmente.

Era – ricorda – una persona molto cólta, schiva. Non dipingeva solo fiori; sua era anche la nobile arte del ritratto, in cui pure eccelleva, forse ancor più.

Il suo essere artista lo manifestava anche nell’abbigliamento; lo si poteva incontrare, d’inverno tutto intabarrato, completamente coperto con sciarpa e cappello, quasi a divenire tutt’uno con la nebbia ferrarese, da cui emergeva, figura d’altri tempi, per sottrarsi alla vista un attimo dopo, riassorbito all’ombra della Cattedrale o giù per via Borgoleoni, dove visse fino alla fine.

Ricordava, visivamente,  un altro grande artista, a pensarci bene, Oreste Marchesi, grande copparese, pittore, musico  – come lui stesso si auto-descriveva – e molto di più, adepto riconosciuto del Futurismo, amico stimato di Filippo Tommaso Marinetti, con cui intrattenne un importante carteggio ed una grande amicizia e di Francesco Balilla Pratella, il teorico musicale lughese appartenente allo stesso ismo culturale.

iridescapigliatafuturista.jpg

Digressioni a parte, Gigi Maini, nato nel 1912 come Michelangelo Antonioni, era comunque una persona ‘speciale’: la sua ironia ( e la sua imprescindibile auto-ironia ) stigmatizzava ogni cosa, ogni persona, sia pure con malcelata timidezza.

Non semplici sicuramente i suoi rapporti interpersonali, ma si sa, l’intelligenza, l’arguzia, pagano sempre e non perdonano, ma, tantomeno, sono perdonate e si scontano, anche con la solitudine, senza nulla togliere alla grandezza.

Era stato allievo di Roberto Melli, altro grande artista ebreo ferrarese, pittore, scultore – cresciuto alla scuola di Laurenti e di Minerbi – ma anche xilografo, cartellonista e scrittore,  gallerista, cineasta, giornalista e critico d’arte.....

C- Estense com

*(M. C. Nascosi)

***vedi anche commenti di L. Rossi