Intervista a Alberto Canetto: il più grande scrittore ferrarese contemporaneo

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D-

Mr. Canetto: surrealismo o futurismo?

R-Prendo ispirazione da entrambi i movimenti: dai surrealisti certo esistenzialismo; dai futuristi le provocazioni e l’anticonformismo. Temi tutt’oggi dirompenti, talentuosi: talenti che oggi purtroppo attraggono poco la grande editoria in crisi. Producono spesso presunta cultura ingessata per pochi, non per tutti, quasi compartimenti stagni, strani, di dubbia meritocrazia. In grande quantità…

… E la quantità di mediocrità uccide la qualità delle potenzialità dei talenti diffusi. E’ necessario invertire la rotta; anche con provocazioni di rilievo mediatico.

D- Mr. Canetto: I talenti di Ferrara città d’arte e scrittori?

R- Mi limito ad un elenco, stile Fazio di “Vieni via con me”. Con la seguente premessa fondamentale. Ferrara città d’arte è un errore… la città soprattutto importa cultura, nel senso che valorizza poco i talenti ferraresi emergenti e postemergenti, magari già più noti fuori mura.

A memoria e scusandomi per sicure omissioni desidero segnalare: (a parte i miei amici futuristi ferraresi, avveniristici e inossidabili, amici come me del grande Graziano Cecchini), Gaia Conventi, brillantissima scrittrice di noir gialli e intraprendente animatrice culturale (con lei anche a Comacchio a suo tempo con lo stesso Eraldo Baldini..). Poi: Gianna Vancini, colta, creativa e leale, naturalmente gli stessi celebri Vittorio e Elisabetta Sgarbi, Roberto Pazzi, Diego Marani...

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