Roby Guerra La poesia della scienza secondo H.M. Enzensberger

*da supereva.it/controcultura
 
 

Una delle figure intellettuali e poetiche più originali, creative, raffinate e perturbanti del nostro tempo è certamente lo scrittore europeo (autentico!)
Hans Magnus Enzensberger.
In particolare, tra le sue diverse opere, quasi sempre tra poesia arte e scienza, in “Gli Elisir della Scienza”, libro peraltro ancor recente, Enzensberger riassume una quasi inedita radicale critica a certo umanesimo letterario quasi autoestinto (per involuzione socioneuronale…), analizza lucidamente la Malattia dei Letterati, elabora la diagnosi (in-curabile), delinea la letteratura del futuro, postscienza, postInternet, postMedia.
E con due cifre-gemme per così dire, inattaccabili da guru o caste della Parola, diffusi non solo in Italia…. 1. Meno spettacolare di un certo Marshall McLuhan, più strettamente scientifico, ben pochi peli nell’uovo restano a certa critica passatista, moralistica e attardatissima. 2. Scrittore di primo piano, Enzensberger con Elisir della Scienza è teoria/prassi simultanea: un’opera aperta a scatola cinese o a spirale o a zig zag, dipende dallo sguardo del destinatario lettore.
Parole critico-saggistico alternate ad un vero e proprio poema matematico e-o scientifico, scansionato in sequences dedicati magari a Leibniz o Voltaire e così via…. Non solo pagine scritte e orali… analitiche sulla letteratura, l’arte, i media, visti nella globalità e la complessità, secondo logiche del senso, tra magari Greimais e certa cibernetica, ma versi e prose intercambiabili, interfacciabili, come un circuito dis-integrato appunto informatico, azione, reazione, retroazione, feedback, moda statistica che fiorisce nel non detto stesso del volume…
Con lo slogan di base autentica password per captare lo scenario intellettuale e le variabili possibili:
“…“L’idiot littré, una specie che alligna fra gli artisti e gli scrittori… lo studioso di Shakeaspeare che non ha mai letto una pagina di Darwin, il poeta che non è capace di stare ad ascoltare un neurologo senza addormentarsi…” H. M. Enzensberger (da Gli Elisir della Scienza)
Ne deriva, simultaneamente una rara e travolgente opera di poetica ed estetica della scienza, un antimanuale per appunto la Parola e la Letterature del XXI secolo… Con danze differenti, a 360° rispetto a molti mattoni sul futuro o sulla letteratura…
Certa critica letteraria, ristretta o sociologica è azzerata nelle sovrastrutture in certo senso cerebrali e settoriali, smontate e ri-montate verso la Forma, intesa come In-formazione, messa in forma, almeno in certa empatia irriducibile ad esegesi e glosse interpretative, legittime a posteriori.
Brevemente, laddove parla di sociologia, né la Poesia né la scienza o la matematica diventano tabelline o metriche o appunto arida sociologia, ma restano versi liberi o equazioni atomiche….
Anzi scienza e arte risultano ancor più espanse applicata al Reale (e l’Immaginario diventa davvero contemporaneo in divenire e non una palestra di nuovi sacerdoti criptici!).
Con Enzensberg poetica ed estetica diventano scienza umana, necessariamente in conflitto, appunto con certi Idiot Littré….
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/09/la-letteratura-dopo-la-scienza-hans-magnum-enzensberger