Antonio Saccoccio: Bernardi e la scuola nell'era del web

 

 
 
Molti affermano che la norma repressiva è inevitabile, che l'uomo non è mai stato e non può mai essere veramente libero, che da sempre l'organizzazione sociale impone la propria legge non foss'altro che per sopravvivere e che l'educare senza tener conto di questa legge vuol dire gettare fra gli uomini il seme del caos e del più funesto disordine. Affermano inoltre che la legge deve, per la sua stessa natura, essere imposta dai pochi ai molti, poichè nella storia dell'uomo c'è sempre stato chi deve comandare e chi obbedire, chi deve pesnare e chi deve eseguire, chi deve avere un potere e chi non deve averlo. E che perciò la non-stratificazione sociale è impensabile. In sintesi, affermano che il mondo così è e così deve restare.

Non voglio negare, beninteso, che la comunità umana debba essere in qualche modo organizzata, nè che per fare ciò sia indispensabile una norma. La strada percorsa fin qui è senza dubbio la più comoda, ma anche la più indegna dell'uomo. E' mia ferma convinzione che si possa e debba cambiarla. Cambiarla del tutto e per sempre, senza possibilità di ritorno.

(Marcello Bernardi)

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