Nanni Moretti: per L’Hollywood Reporter, Habemus Papam è sorprendente. Il film di Nanni Moretti, Habemus Papam, da ieri nelle sale ha ottenuto critiche favorevoli da quasi tutta la stampa italiana. Ma anche all’estero, dove Moretti gode di simpatia, molti giornali si sono interessati alla curiosa trama di un neo Papa in crisi d’identità, cui uno psicologo (lo stesso ruolo di Moretti ne La stanza del figlio, 2001) cerca di porre rimedio.
L’Hollywood reporter, di solito critico verso la cinematografia italiana, stavolta con Deborah Young osanna Moretti: “non c'è nulla nel film che ostacoli il godimento dei cattolici, (…) i fan di Moretti, noto attivista politico e riferimento per verità scomode, si chiederanno dove abbia lasciato il mordente, con un umorismo spesso selvaggio, che collima con la satira politica come ne Il caimano verso Silvio Berlusconi (…) Qui non c’è un accenno agli scandali sessuali dei clerici, piuttosto il film suggerisce che la Chiesa ha bisogno di un leader che apporti grandi cambiamenti”.
Quindi non ci si concentra sull’aspetto quasi d’impegno del film (con un dilemma religioso affrontato a suo tempo ne L’ora di religione – 2002 - di Marco Bellocchio), bensì sul suo aspetto ludico, di commedia “sorprendentemente mainstream”. Molto stupisce il dispiego di risorse per ricostruire imponenti scenografie, con il Vaticano che ha camere interne, “brillantemente ricreate dallo scenografo Paola Bizzarri”, senza poi contare l’ammirazione per aver riprodotto una Cappella Sistina che “assieme ai giardini del Vaticano dove s’intrattengono i Principi della Chiesa procura un appagamento totale”.
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Che tempo che fa: Nanni Moretti mette in difficoltà Fabio Fazio. Nanni Moretti, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa racconta del suo film Habemus Papam. Il conduttore, di solito incensante verso i suoi ospiti, stavolta però ha trovato un intervistato che ribatte spesso alle sue convinzioni.
Fazio si concentra sulla figura del protagonista del film, uno psicanalista che deve aiutare la crisi d’identità del Pontefice. “Lo psicanalista rimane prigioniero in Vaticano”, dice Moretti, e sulla varie scene di gioco a pallavolo, “quando giravamo quelle scene a palazzo Farnese sembrava fosse quello il film, della partita a pallavolo”. Quando un cardinale dice che preferirebbe giocare palla prigioniera, lo psichiatra dice che sono 50 anni che è sparito come gioco: a questo punto Fazio ribatte che al Conero c'è stata una competizione nel 2009.
Il conduttore poi ammette che Moretti è il suo mito, il regista lo sberleffa: “Lo dici a tutti quelli che vengono, 6 volte a settimana”. Fazio arrossisce. Sull’invito de l’Avvenire a non vedere il film, il regista ironizza: "Dopo averlo visto, possono boicottarlo". Sul rapporto tra psicanalisi e fede, "si può prendere in giro anche la psicanalisi (...) Federica Pontremoli dice che non ha mai avuto a che fare con psicanalisi, lo stesso dice Francesco Piccolo, lo stesso io. Qualcuno dei tre mente". Sulla necessità dell'impegno, è meglio il dubbio: attraverso esso, quest'uomo ripercorre "la sua fragilità". Il finale de Il Caimano (2006) era dubbioso, come in Habemus Papam: "lui fa questo grande atto di riconoscere la propria debolezza ... Non sempre si possono fare i finali che il pubblico si aspetta". Sul Festival di Cannes, cui Moretti parteciperà in concorso, Fazio dice che non gli sembra sereno. E Moretti chiosa: “Perché dici sempre che non sono sereno?”.
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