Arcimboldo aveva sicuramente fatto tesoro degli studi di anatomia e del tratto grottesco del maestro di Vinci, ma si era spinto oltre, innovando radicalmente l’approccio alla figurazione. La sua intuizione era sottile e geniale: utilizzare parti di vegetali, pezzi di frutta e verdura, tuberi, fiori, animali, per comporre, in un intricato puzzle, volti umani. Si tratta spesso di ritratti di personaggi esistenti e illustri, in cui è sempre possibile rintracciare i singoli elementi costitutivi, dipinti con maestria e verosimiglianza.
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