Pd alle sbarre in Puglia tranne... Vendola

 

di Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica

Coincidenze. Con una tempistica calibrata al millesimo di secondo, ieri il gip barese Sergio Di Paola ha accolto la richiesta di archiviazione per il governatore pugliese Nichi Vendola, che era indagato – come anche il suo capo di Gabinetto Francesco Manna – per concussione in concorso per alcune nomine di direttori di Asl pugliesi. Coincidenze provvidenziali. Eppure la decisione del gip si è fatta attendere un bel po’, visto che la richiesta della procura porta la data del 26 marzo 2010. Ed è arrivata proprio ieri, coincidenza, a ruota dell’ordinanza con la quale un altro gip di Bari, Giuseppe De Benedictis, ha accolto parzialmente la richiesta della procura di custodia cautelare in carcere per il senatore del Pd ed ex assessore alla Sanità Alberto Tedesco (l’ordinanza è già a Palazzo Madama), per il suo braccio destro Mario Malcangi (arrestato due giorni fa), per il caposcorta di Vendola e per tre tra imprenditori e manager sanitari, spediti ai domiciliari.

La curiosa conseguenza temporale delle due decisioni colpisce proprio perché, nell’ordinanza con cui si chiede l’arresto di Tedesco, il gip De Benedictis non riserva giudizi lusinghieri nemmeno per i vertici dell’amministrazione regionale. E rimarca, soprattutto, come per lo stesso episodio per cui i pm avevano chiesto l’archiviazione per il governatore, ora i sostituti baresi chiedevano l’arresto di Tedesco i domiciliari per il dirigente sanitario Guido Scoditti (tornato ieri in libertà). Strana incongruenza che suona come una stoccata ai pm, come un colpo per Vendola, ma anche come una sorta di rottura interna al palazzo di giustizia di Bari. Crepa resa più evidente dall’accoglimento immediatamente successivo, da parte dell’altro gip, di quella richiesta di archiviazione, decisione che invece sposa la tesi «difensivista» dei magistrati, accogliendo l’assenza di «fatti penalmente rilevanti» non solo per Vendola e per il suo capo di gabinetto, ma persino per Tedesco, proprio esaminando un episodio per il quale il gip De Benedictis, invece, ritiene evidenti e gravi gli indizi di colpevolezza per Tedesco, anche se stavolta non per concussione ma per abuso d’ufficio (reato che non giustifica, annota il gip, l’arresto). Insomma, sullo stesso fatto prima i pm - e poi i due gip - hanno dato letture diverse a seconda degli indagati e dei reati contestati.

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