Installazione dell’artista Futurista Graziano Cecchini.
presenta:
di Samuele Pucci.
Interviste: Chiara Morellato.
21 OTTOBRE 2010
Installazione dell’artista Futurista Graziano Cecchini.
Trasportate nella notte 400 tonnellate di marmo, i 16 tir sono partiti dalle cave di Massa e Carrara . I maestosi blocchi di marmo creano un enorme portale allestito su piazzale Michelangelo di Firenze. L’opera è stata ideata in occasione della quinta edizione del Festival della Creativita’ di Firenze.
INTERVISTA GRAZIANO CECCHINI, FIRENZE.
Di CHIARA MORELLATO (MAKECULTURE.COM)
Neo-futurista? No, grazie!
I “nei” sono roba cancerogena…
Il 19 ottobre 2007 la Fontana di Trevi si tinge di rosso, il 16 Gennaio 2008 500.000 palline colorate vengono lanciate giù da una delle scalinate più famose al mondo, quella di Piazza di Spagna. Le azioni futuriste di Graziano Cecchini da allora non si sono più fermate, nè intendono farlo. L’artista romano, mentre progetta il suo prossimo attacco sugli Champs-Élysées, chiacchera con RV di Firenze, del marmo e delle sue idee per contrastare la crisi…
-Per chi ancora non ti conosce, chi è Graziano Cecchini?
Eh, difficile in poche parole….è una persona normale, una persona che in un momento particolare della sua vita, ha sentito il bisogno e il desisderio di dimostrare che nel campo dell’arte, a 360° gradi per quanto mi riguarda, dalla pittura alla scultura e anche a concetti architettonici, la semplicità è la cosa piu efficace. Non c’è bisogno di sovrastrutture, non c’è bisogno di “tight e cilindro”. Io, da artista, combatto questo tipo di sistema.
-Molti ti definiscono un neo-futurista…
No no, per carità! I “nei” non mi sono mai piaciuti, sono una cosa brutta e cancerogena. Il neo futurismo non esite, esiste il futurismo. Io mi pregio di un grande titolo che mi è stato dato da una signora squisita, Vittoria Marinetti (n.b. figlia di Filippo Marinetti), che di arte ne mastica parecchio e che mi ha detto “sei l’erede di mio padre”. Il futurismo non ha “nei”, il futurimo è un avanguardia unica italiana che si è evoluta nel tempo. Tant’è vero che è stata già codificata dagli stessi futuristi, da Balla e Boccioni a Marinetti stesso, i quali dissero – i prossimi futuristi ci prenderanno a calci nel culo- e avevano ragione. Io sto rielaborando certe idee, ho fatto un manifesto. La mia dimostrazione è che non servono molte cose…gia con questi affari qua (sventola un Iphone) in pochissimo tempo sono su intenet, su facebook, nel mondo. Se qualcuno mi seguisse molte cose costerebbero meno e darebbero più lavoro.
-Qual il messaggio delle tue installazioni?
Il messaggio è una cosa semplice, dimostare che quando l’idea che vi sta dietro è giusta si possono smuovere anche le montagne.
-Sappiamo che ami Firenze e che sei uno dei tanti contro la tramvia…
Firenze è una città magnifica, dove gia sono stato e dove sono tornato quest’anno per il Festival della creatività. Con il sindaco precedente mi sono battuto contro la tramvia. E’inconcepibile per me farla passare sotto a quel gioiellino lì (n.b. Il Duomo). E sentendomi rispondere che i tram sono un’innovazione io ho voluto dire la mia: i tram sono un concetto da milleottocento, semplicemente è stato fatto un restyling delle cabine e dei sedili. Se vogliono l’innovazione, l’innovazione possono essere delle navette elettriche che portano da dieci a quindici persone massimo. Danno piu lavoro e meno fastidio al paesaggio.
-All’interno del Festival della creatività cosa hai combinato?
(ride) La missione è stata quella di costruire una sorta di portale a Piazzale Michelangelo, un portale di 400 tonnellate di marmo trasportate appositamente dalle cave di Massa e Carrara a bordo di 14 tir.
-Progetti per il futuro?
L’aspettativa per il futuro è un sogno, portare questo portale fatto in marmo addirittura sugli Champs-Élysées. La parola “marketing” in realtà non vuol dire nulla se dietro non c’è una mentalità e non si può parlare di crisi se non si fa nulla per cambiare questa situazione.
-Cosa significa combattere la crisi?
Combattere la crisi in questo caso significa dimostrare che cos’è il marmo, dimostrare cosa si puo fare per il marmo portando nel mondo, a un costo relativamente basso, pubblicità per il nostro territorio. Chiamiamola pure un’evoluzione di quella che io ho definito “guerriglia marketing”.
-Il tuo è da sempre un linguaggio che disturba, le tue azioni futuriste provocano scompiglio e scandali. Secondo un futurista come te, lo scandalo è l’unico linguaggio in grado di destare l’interesse del pubblico? Io uso sempre questo esempio, tu prova a parlare sottovoce all’interno della curva di uno stadio, chi ti sente? Nessuno. Ecco, la società oggi è formata da curve di stadio e i media hanno bisogno di notizie. Io gliene do. Io faccio. Molti, la categoria dei “ragionieri del ragionamento” dicono (n.b. in romano) – e vabbè c’ha fatto? Ha tirato ‘na secchiata de vernice in una fontana? Che ci vorrà mai? – Bè, dico io: Fatelo voi allora!. Questa è la differenza. Io l’ho fatto.
E sono diventate opere d’arte?
Renoir diceva che un opera d’arte è tale quando suscita un’emozione. Se Fontana di Trevi ha suscitato un’emozione, se Trinità dei Monti ha suscitato un’emozione, se Piazzale Michelangelo ha suscitato un’emozione allora sì, sono opere d’arte e io sono l’artista.
CHIARA MORELLATO-makeculture.com
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