Roby Guerra: Sanguineti e Gramsci on line

 

 
*from Supereva.it/controcultura
 
Facebook, si sa, tra i social network è certamente quello più discusso. Forse proprio nel suo midollo spinale, a dispetto del primato nel web, si celano virus mentalmente e relativamente letali, nel senso di favorire certa web-dipendenza.
Sicuramente, Facebook per la sua forte interattività in tempi reali, si presta ad un audience non molto evoluto paragonabile ai fans delle ultime edizioni del Grande Fratello, oltre che ricettacolo di squilibrati nostalgici di sinistra o di destra estreme o mezzi netmatti…comunque.
Ma non esageriamo: proprio le sue sospettte caratteristiche ne fanno un link esponenziale molto utile anche per la comunicazione e l’informazione elettronica. E molti cristalli luccicano anche qua e là, tra un post e l’altro.
Un esempio è, senza alcun dubbio, il netsimposio on line lanciato dalla Biblioteca Gramsciana sul tema Gramsci e Sanguineti, uno dei leader tutt’oggi della cultura italiana (anche se assai frainteso) e uno dei più grandi poeti italiani del secondo novecento, recentemente scomparso.
Una affascinante reale/virtuale reinvenzione della Parola via web, tra le parole di due grandi di certo modernismo italiano (anche critico) quasi remixate da navigatori “intellettuali”:un esperimento certamente non inedito nel web (anzi tra i postulati proprio di Internet), ma – in tal caso- da evidenziare vuoi per la statura dei personaggi a cui è dedicato il dibattito on line, vuoi, proprio per il contesto spesso scivoloso (appunto Facebook), sia, perchè no, per favorire – peculiarità della Rete stessa rispetto ai convegni e meeting solo Reali, parole libere, orizzonti inediti per il futuro del progressismo italiano ed europeo stesso (oltre che per la letteratura e la cultura alternative nell’era del web), news difficilmente scandibili appunto nei contesti tradizionali off line.
Ogni lunedì a partire da fine maggio e per alcuni mesi la Biblioteca Gramsciana pubblicale note dei partecipanti al dibattito via web e facebook in particolare: pubblichiamo uno stralcio del secondo intervento dal cosiddetto “Chierico Organico”:
Lo spirito popolare critico (estratto)
…..Posso ancora ripetere che “l’argomento mi interessa tanto”, ma devo saggiamente avvertire che non sono venuto qui per colmare una lacuna, anche se è l’occasione buona per denunciarla. Sul tema degli intellettuali, come su ogni altra grande “quistione” gramsciana, manca ancora una adeguata analisi diacronica, che distingua i livelli prospettici di una inchiesta in rapidissima evoluzione, e sia alfine in grado di non schiacciare, in un’otttica genericamente e indiscriminatamente gramsciana, senza più, posizioni che segnano, anzi, una vorticosa autocorrezione autocritica, non soltanto, in blocco, nel Gramsci dei Quaderni, del Gramsci non ancora carcerato, ma più minutamente, all’interno dei Quaderni medesimi, di momenti e stadi che continuamente si riesaminano e modificano e riciclano senza tregua, e che soltanto l’aggravarsi dei mali, e da ultimo la morte, interrompono prima di qualunque posibile approdo accoglibilmente sodisfacente, per Gramsci. Semprechè, conviene aggiungere, per il teorico del “materialismo storico” come vera e sola incarnazione di uno “storicismo assoluto”, radicalmente rovesciato nei confronti della sua prospezione idealistica crociana, un simile approdo potesse davvero pensarsi. Onde potrebbe replicarsi, per Gramsci, il famoso paradosso di Jaeger, nei confronti di Aristotele, con lieve adattamento: il filosofo dello “storicismo assoluto” attende ancora di essere assolutamente storicizzato…..
 
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/06/sanguineti-e-gramsci-on-line