Manifesto per l'Antiscuola della Vita

Antonio Saccoccio


Manifesto per l'Antiscuola della Vita: 5 punti per rivoluzionare le scuole


Che la scuola sia un'istituzione in cui regna unicamente la morte è ormai negato solo da chi possiede un'intelligenza in avanzato stato di decomposizione. Non c'è quindi più spazio per mediazioni, riformucce e struggenti compromessi per salvare il salvabile. Non c'è più nulla da salvare dove le muffe e le polveri soffocano quotidianamente passioni, istinti, vigore, coraggio.
Per porre fine all'agonia delle menti e dei corpi di bambini, adolescenti e giovani dai 5 ai 30 anni propongo l'applicazione integrale dei seguenti 5 punti programmatici.
Gli spiriti più timorosi e conservatori potranno leggere questo programma come una rivoluzione all'interno dell'attuale Scuola della Morte.
Gli spiriti più audaci, eretici, avanguardisti e libertari leggeranno questo programma come primo temerario passo verso la creazione dell'Antiscuola della Vita che tutti, consciamente o inconsciamente, desideriamo.
  1. LIBERTÀ E PIACERE NELL’APPRENDIMENTO
Introdurre e sostenere come principio fondativo dell’apprendimento la libera scelta, concertata e condivisa, di ciò che si vuole imparare: l’apprendimento è reale e significativo solo in presenza di una reale domanda di conoscenza (curiosità + piacere), non può esserlo se lo stesso soggetto impone prima la domanda, poi la risposta (cosa che accade abitualmente nelle scuole tradizionali). In quest’ultimo caso non può esistere apprendimento, ma solo indottrinamento.
Conseguente revisione e ridimensionamento, in seguito abolizione dei programmi scolastici nazionali.

  1. DALLE CLASSI CHIUSE ALLA SCUOLA APERTA
a) Inserimento di ogni attività di apprendimento in contesti naturali, demolendo l’artificialità della classe otto/novecentesca. Conseguente riduzione drastica delle ore di frequenza, poiché un paio d’ore di apprendimento reale in un contesto di apprendimento vivo, reale e vitale equivalgono a una settimana di frequenza negli attuali dormitori scolastici.
b) Equilibrare lo studio libresco con quello derivante dagli altri media (supporti audio, video, internet, etc.). Conseguente riattivazione della sensoralità perduta.
c) Abolizione dei manuali unici di studio, responsabili di visioni non pluralistiche del mondo.

  1. RETI SOCIALI DI APPRENDIMENTO
Creazione di reti sociali per l’apprendimento, non costituite in base a differenze di sesso, età, nazionalità, ma esclusivamente in base a interessi e passioni condivise. Tali reti saranno il risultato della contaminazione tra reti sociali digitali e contesti comunitari conviviali. Le reti opereranno in un contesto scolastico e in un contesto extrascolastico in modo continuativo e naturale, abolendo l'odiosa penosa separazione tra scuola e vita.

  1. NO AL VALUTAZIONISMO
Graduale riduzione della centralità della valutazione nei processi educativi fino alla sua sparizione. Conseguente riforma e poi abolizione degli esami. Conseguente abolizione del valore legale dei titoli di studio.

  1. DAL PROFESSORE AL FACILITATORE DELL’APPRENDIMENTO
Il ruolo dell’attuale professore, unico detentore del sapere e suo diffusore, sostituito da una figura che assommi quelle di guida, facilitatore, operatore di rete nei processi di apprendimento. Chi insegnerà? Chi avrà realmente qualcosa da insegnare. (Sono quindi esclusi coloro che possiedono un'abilitazione all'esercizio della memorizzazione coatta di informazioni inutili e indesiderate).
Che la vita torni a scorrere elettrizzante e pericolosa per tutti i bambini e giovani esseri umani.