Redazione
Intervista a Alberto Ferretti, fondatore della neonata Associazione
Nel'ebook la Grande Guerra futurista (AA.VV.) La Carmelina edizioni, una sezione specifica su Italo Balbo, il grande trasvolatore, oggi celebrato a Orbetello, Roma, Montreal in una grande mostra tour itinerante ma non a Ferrara (sua città natale). La stessa ingessata città d'arte estense, pare timida nel segnalare quel che altrove, ci riferiamo all'ebook e alla stessa parte specifica su Italo Balbo (con intreventi di politologi locali ma anche scrittori di fama nazionale): la News è segnalata, ma con stile minculpop di provincia (ovvie le motivazioni ...), la stessa associazione distrattamente rimossa ...
In ogni caso, tratta dall'ebook, ecco una intervista eloquente che esemplifica nello specifico .. lo stato dei lavori per concretizzare già nel 2015 un Museo ad hoc per Italo Balbo trasvolatore che darebbe certamente - come ben spiegato da Ferretti - audience internazionale a Ferrara..
D - Un museo Italo Balbo a Ferrara, revisionismo o grande scommessa turistico-culturale?
R -ALBERTO FERRETTI
Altroché revisionismo! Ma come? In tutto il mondo si organizzano e allestiscono mostre e
rassegne per attirare visitatori, per creare cultura, indotto, far conoscere la storia del proprio passato
agli studenti. Spesso e volentieri proprio su quelle imprese, su quel periodo e su quegli uomini,
mentre solo qui da noi (anche se esistono amministrazioni assai più aperte e lungimiranti, anche se
dello stesso segno politico) si continua con l’oblio o ancor peggio con la strumentale vulgata
antifascista, perdendo occasioni, tempo e spesso la faccia di fronte al mondo intero, che invece la
guerra, con i suoi strascichi, l'ha superata ormai da decenni.
Proprio a settembre dell'anno scorso, ad esempio, un film originale sulla seconda trasvolata atlantica
ha fatto vincere all'Arma Aeronautica Italiana, la rassegna della 4^ edizione del Festival
internazionale di Film storici e militari di Varsavia.
In questi mesi, invece, una mostra itinerante intitolata "Mari e cieli di Balbo" che ripercorre
l'impresa degli "Atlantici" per la prima volta nella storia su quella stessa rotta che poi sarà utilizzata
da tutti gli aerei di linea ancora ai giorni nostri. Questa mostra, corredata da un saggio di Paolo
Mieli, è partita da Orbetello (dove si sta allestendo, a proposito, una mostra permanente
all'idroscalo), arriverà a Montreal, a Chicago, e toccherà molte altre località in Italia e all'estero.
Unica cenerentola, dove sarà invece impossibile vederla, ahimè, proprio la sua città natale: Ferrara.
Vogliamo ancora parlare di revisionismo oppure, viceversa, di ottusità mentale, politica e storicoculturale
dell'amministrazione di sinistra estense che sull'antifascismo ha costruito la sua carriera e
le sue "fortune" elettorali (e non)?
Può un personaggio come Italo Balbo essere dimenticato proprio dalla sua città natale? Può una
città, che si dichiara d’arte e cultura, negare e/o nascondere al grande pubblico nazionale e
internazionale di far conoscere le gesta e i luoghi in cui è nato, è vissuto ed ha operato uno dei suoi
più illustri concittadini, sicuramente il più illustre anche all’estero tra i contemporanei?
Noi pensiamo di no. E allo scopo di riscoprire Italo Balbo si sta organizzando un’Associazione
Culturale, promossa dallo scrivente e da diversi altri appassionati di storia contemporanea e
collezionisti ed esperti di cimeli ed opere dell'epoca, col fine di organizzare una rassegna e magari
in futuro un museo e una fondazione su Italo Balbo e sugli "Atlantici", che potrebbe attirare, tra
l'altro, numerosi visitatori e turisti da tutta Italia e dall'estero con grande indotto per l’intera città e
le sue imprese. Un luogo unico e caratterizzante che potrebbe divenire in brevissimo tempo e con
pochissima spesa uno dei fiori all’occhiello della città e della regione.
I luoghi deputati a ospitare una simile rassegna, tra l’altro non mancherebbero, e sarebbero stati già
individuati dall'associazione. Ad esempio nella casa natale di Balbo a Quartesana, già ex scuola ed
ora chiusa e lasciata andare alle intemperie, o ancora nel Palazzo dell'Aeronautica di viale Cavour,
lo splendido palazzo in stile razionalista edificato dall'Ingegnere comunale Savonuzzi su volontà
proprio di Italo Balbo.
La scommessa è partita, ed anche questo e-book si prefigge di far recuperare al Trasvolatore
Ferrarese il proprio posto nella Storia Patria.
Intervista a Alberto Ferretti, fondatore della neonata Associazione
Nel'ebook la Grande Guerra futurista (AA.VV.) La Carmelina edizioni, una sezione specifica su Italo Balbo, il grande trasvolatore, oggi celebrato a Orbetello, Roma, Montreal in una grande mostra tour itinerante ma non a Ferrara (sua città natale). La stessa ingessata città d'arte estense, pare timida nel segnalare quel che altrove, ci riferiamo all'ebook e alla stessa parte specifica su Italo Balbo (con intreventi di politologi locali ma anche scrittori di fama nazionale): la News è segnalata, ma con stile minculpop di provincia (ovvie le motivazioni ...), la stessa associazione distrattamente rimossa ...
In ogni caso, tratta dall'ebook, ecco una intervista eloquente che esemplifica nello specifico .. lo stato dei lavori per concretizzare già nel 2015 un Museo ad hoc per Italo Balbo trasvolatore che darebbe certamente - come ben spiegato da Ferretti - audience internazionale a Ferrara..
D - Un museo Italo Balbo a Ferrara, revisionismo o grande scommessa turistico-culturale?
R -ALBERTO FERRETTI
Altroché revisionismo! Ma come? In tutto il mondo si organizzano e allestiscono mostre e
rassegne per attirare visitatori, per creare cultura, indotto, far conoscere la storia del proprio passato
agli studenti. Spesso e volentieri proprio su quelle imprese, su quel periodo e su quegli uomini,
mentre solo qui da noi (anche se esistono amministrazioni assai più aperte e lungimiranti, anche se
dello stesso segno politico) si continua con l’oblio o ancor peggio con la strumentale vulgata
antifascista, perdendo occasioni, tempo e spesso la faccia di fronte al mondo intero, che invece la
guerra, con i suoi strascichi, l'ha superata ormai da decenni.
Proprio a settembre dell'anno scorso, ad esempio, un film originale sulla seconda trasvolata atlantica
ha fatto vincere all'Arma Aeronautica Italiana, la rassegna della 4^ edizione del Festival
internazionale di Film storici e militari di Varsavia.
In questi mesi, invece, una mostra itinerante intitolata "Mari e cieli di Balbo" che ripercorre
l'impresa degli "Atlantici" per la prima volta nella storia su quella stessa rotta che poi sarà utilizzata
da tutti gli aerei di linea ancora ai giorni nostri. Questa mostra, corredata da un saggio di Paolo
Mieli, è partita da Orbetello (dove si sta allestendo, a proposito, una mostra permanente
all'idroscalo), arriverà a Montreal, a Chicago, e toccherà molte altre località in Italia e all'estero.
Unica cenerentola, dove sarà invece impossibile vederla, ahimè, proprio la sua città natale: Ferrara.
Vogliamo ancora parlare di revisionismo oppure, viceversa, di ottusità mentale, politica e storicoculturale
dell'amministrazione di sinistra estense che sull'antifascismo ha costruito la sua carriera e
le sue "fortune" elettorali (e non)?
Può un personaggio come Italo Balbo essere dimenticato proprio dalla sua città natale? Può una
città, che si dichiara d’arte e cultura, negare e/o nascondere al grande pubblico nazionale e
internazionale di far conoscere le gesta e i luoghi in cui è nato, è vissuto ed ha operato uno dei suoi
più illustri concittadini, sicuramente il più illustre anche all’estero tra i contemporanei?
Noi pensiamo di no. E allo scopo di riscoprire Italo Balbo si sta organizzando un’Associazione
Culturale, promossa dallo scrivente e da diversi altri appassionati di storia contemporanea e
collezionisti ed esperti di cimeli ed opere dell'epoca, col fine di organizzare una rassegna e magari
in futuro un museo e una fondazione su Italo Balbo e sugli "Atlantici", che potrebbe attirare, tra
l'altro, numerosi visitatori e turisti da tutta Italia e dall'estero con grande indotto per l’intera città e
le sue imprese. Un luogo unico e caratterizzante che potrebbe divenire in brevissimo tempo e con
pochissima spesa uno dei fiori all’occhiello della città e della regione.
I luoghi deputati a ospitare una simile rassegna, tra l’altro non mancherebbero, e sarebbero stati già
individuati dall'associazione. Ad esempio nella casa natale di Balbo a Quartesana, già ex scuola ed
ora chiusa e lasciata andare alle intemperie, o ancora nel Palazzo dell'Aeronautica di viale Cavour,
lo splendido palazzo in stile razionalista edificato dall'Ingegnere comunale Savonuzzi su volontà
proprio di Italo Balbo.
La scommessa è partita, ed anche questo e-book si prefigge di far recuperare al Trasvolatore
Ferrarese il proprio posto nella Storia Patria.