1939. La diffusione dell'Islam alla vigilia della seconda guerra mondiale. Una retrospettiva su cui riflettere. 8-
In Francia i musulmani erano concentrati nel 1939-1940 oltre metà a Parigi ove, ascendevano a circa 60 mila ed avevano una bella moschea, inaugurata solennemente al termine del primo conflitto mondiale e costruita con i contributi governativi. Nel 1926 era stata anche fondata presso di essa l'Istituto musulmano, nel quale si tenevano corsi di lingue e di religione. Nel 1934 era stato pure inaugurato un grande ospedale, costato 25 milioni, e la municipalità di Parigi aveva ceduto il terreno per un cimitero, mentre erano stati già costruiti edifici moderni particolarmente ad uso dei numerosi marocchini, tunisini ed algerini, ospiti della capitale, anche in ragione dei contatti della Francia con le sue colonie. Era esponente della comunità musulmana nordafricana il noto sidi Kaddur ben Gabrit, presidente della Société des Habous des Lieux Saints de l'Islam, costituitasi nel 1917. In Germania sorgeva una moschea a Berlino, ove si pubblicava l'organo panislamico al-Ittihad al Islam. Nella capitale tedesca vi era anche un'associazione della quale era presidente il convertito dottor Hamid Marcus e segretario l'imam indiano dottor S.M. Adbullah. Un altro gruppo islamico esisteva a Vienna, in Austria, ove aveva sede una forte associazione islamica. A Praga un altro organismo musulmano raggruppava elementi anche stranieri convertiti ed aveva esponenti hag Mohammed Abdallah Briskius e fraulein Azizah Illinger. Nell'Europa centro.orientale vi era un'altra moschea in costruzione a Varsavia ed un'altra a Budapest. In Jugoslavia i musulmani erano compatti, ma non godevano della piena libertà religiosa e questo dava luogo a lamentele. Tuttavia essi hanno a disposizione centinaia di moschee, scuole elementari, istituti superiori, tribunali e altre istituzioni ed erano anche rappresentati nella pubblica amministrazione. Nel governo jugoslavo si annoveravano 30 deputati e senatori. Hanno diversi giornali e riviste, oltre che tipografie, soprattutto in Bosnia. Serajevo era il centro dell'Islam slavo con oltre il 50% della popolazione e 100 moschee. La maggior parte di tali organi era in territorio croato e anche bulgaro. Forte l'Islam albanese, con il centro culturale di Tirana. Anche in Grecia, in quel periodo, si stava costruendo una grande moschea. -8
, continua.
Casalino Pierluigi, 31.12.2014
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Casalino Pierluigi, 31.12.2014