1939. La diffusione dell'Islam alla vigilia della seconda guerra mondiale. Una retrospettiva su cui riflettere. 4-

Una terra tradizionalmente chiusa all'Islamismo, il Giappone, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, in realtà si stava aprendo favorevolmente alla religione del Corano, grazie anche all'appoggio dimostrato da personaggi influenti e dal governo, oltre che dal crescente numero delle conversioni registratosi in quegli ultimi anni. Nel 1925 venne fondata l'"Unione Islamica" a Tokyo per svolgere propaganda religiosa e culturale. Nel primo decennio di vita tale associazione aveva già creato una scuola, una tipografia, sistemato la moschea di Tokyo e un cimitero, edito una traduzione del Corano nella lingua nipponica e progettato la costruzione di nuove moschee. L'associazione aveva incontrato, del resto, il favore degli intellettuali giapponesi e il governo imperiale nel 1934 aveva iniziato a pubblicare, a scopo di stringere maggiormente i rapporti con l'Oriente islamico, anche per motivi politici ed economici, una rivista in lingua turca, il Yapon Mukhbiri, Intanto nello stesso anno sorgeva nella capitale giapponese un'altra associazione pro-Islam con fini nettamente propagandistici e missionari, mentre la moschea iniziata nel 1928 a Kobe progrediva con l'incremento impressionante della comunità, accresciuta da immigrati indiani, malesi, arabi e russi. Si calcolava che tale nucleo ammontava a 4500 persone. Proseguendo la sua azione l' "Unione Islamica" di Tokyo poneva le basi delle nuove moschee di Harbin, Dairen e Mukden (nei territori manciuriani occupati dal Sol Levante, stringendo relazioni con enti similari nel Manciukuò e in Corea. I convertiti giapponesi si distinguevano per lo zelo missionario, collaborando efficacemente ad iniziative che si cercava di suscitare in terre islamiche a favore del Giappone. Fra gli organi di nuova fondazione si ricordavano il periodico Arvake Mohannedan e la rivista Kaikyoi jo^.
Casalino Pierluigi, 29.12.2014