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FUTURISMO AVANGUARDIA AVANGUARDIE ROMA TRE FACOLTA LETTERE FILOSOFIA convegno con Adriano Scianca-Roberto Guerra-Mario Bernardi Guardi-Vitaldo Conte-Valerio Benedetti
Adriano Scianca, nato nel 1980 a Orvieto (TR), è laureato in filosofia presso l'Università La Sapienza di Roma. Si occupa di attualità culturale, dinamiche sociologiche e pensiero postmoderno in varie testate web o cartacee. Cura una rubrica settimanale sul quotidiano Il Secolo d’Italia. Ha recentemente curato presso Settimo Sigillo il libro-intervista a Stefano Vaj intitolato Dove va la biopolitica?. Scrive o ha scritto articoli per riviste come Charta Minuta, Divenire, Orion, Letteratura-Tradizione, Eurasia, Italicum, Margini, Occidentale, L'Officina. Suoi articoli sono stati tradotti in spagnolo e pubblicati su riviste come Tierra y Pueblo e Disidencias. E’ redattore della rivista web Il Fondo, diretta da Miro Renzaglia.
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Articolo di Adriano Scianca
Dal Secolo d'Italia del 22 dicembre 2010
Il DOTTOR CELINE- SITUAZIONISTA SCONOSCIUTO
Ha scritto una volta Stenio Solinas: «Le cose più intelligenti e più profetiche sulla modernità le hanno dette e scritte proprio i non moderni e sono loro ad aver lasciato un'impronta, un segno di diversità. In poesia, nel romanzo, la rivoluzione l'hanno fatta i Pound, i Céline, gente che non sventolava la fiaccola del futuro, che andava avanti non per forza di inerzia o per bramosia del nuovo in quanto tale, ma perché aveva capito che era l'unico modo per potersi riallacciare all'antico, rimettere linfa in ciò che si era seccato».
C'è molta saggezza in queste parole. La modernità è come quelle donne che si concedono solo a chi le maltratta, sedotte dall'indifferenza, quasi dal disprezzo più che dal corteggiamento ossequioso, spudorato, scomposto.
È per questo che i più grandi moderni sono alla fin fine gli inattuali, ovvero coloro che col proprio tempo ingaggiano una lotta serrata, che è opposizione ma anche co-appartenenza a un medesimo spirito. Essere inattuali non è essere antimoderni, è essere moderni in un modo diverso. E fa bene Solinas a citare Céline. Così come fa bene Patrizio Paolinelli a iniziare il suo ultimo libro con le seguenti parole: «Consapevoli di dare un dispiacere a parecchi céliniani, purtroppo per loro Céline è un caso esemplare di uomo moderno. Tanto esemplare da non poterci ancora oggi liberare di lui». Meriterebbe attenzione anche solo per un incipit del genere, questo Nello specchio della modernità. Fotoritratti di Louis-Ferdinand Céline (Bonanno editore, pp. 227, € 19,00).
...... continua