La Stampa- Giappone postnucleare-Verso il nuovo Sol Levante

*Giappone, nonna e nipote vivi sotto le macerie dopo nove giorni
 
ROBERTO GIOVANNINI

DALL’INVIATO A TOKYO
Sarà una dura e lunga lotta, quella per rimettere sotto controllo i sei reattori della centrale nucleare di Fukushima 1. Domenica è stata una giornata ancora una volta positiva, che dimostra che il piano che si sta seguendo da qualche giorno è ragionevole. Ma sono piccoli passi: resta pericolosissimo e «ancora non stabile», dice l’Aiea (l’agenzia Onu per l’atomo) il mostro nucleare che ancora più che mai minaccia la salute di milioni di persone. E che forse la sta già minacciando, dopo i rilasci di materiale radioattivo dei giorni scorsi, che pure ridotti stanno continuando anche in questo momento.

Dopo il latte e gli spinaci contaminati di sabato, ieri il ministero della Salute ha trovato che altri spinaci prodotti nella città di Hitachi, 100 chilometri a sud della centrale, contenevano iodio e cesio radioattivo in quantità 27 volte superiore a quella consentita dalla legge. Stesso discorso, con quantitativi minori, anche per altre verdure prodotte nella prefettura di Ibaraki, a sud di Fukushima, e di Chiba, a poca distanza di Tokyo. A nordovest della centrale invece è stato trovato del latte contaminato da I-131.

Il governo continua a invitare alla calma e che non si tratta di livelli pericolosi per la salute (e allora non si capisce perché fissare dei limiti «sicuri» per legge), ma probabilmente oggi deciderà misure più severe. Ancora, acqua di rubinetto, ma anche pioggia e polvere contaminata (per adesso lievemente) risultano anche in zone molto distanti dai reattori. Per oggi nell’area del sito nucleare sono previste piogge leggere; rischiano di peggiorare le cose, e comunque si invitano i cittadini a evitare di bagnarsi.....

 
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