Vito Introna- Antiche Guerre Cosmiche- di Marco Milani

*Edizioni Diversa Sintonia

 


 

 

Questo romanzo è definibile solamente come un’anomalia fantascientifica, non catalogabile nelle varie linee narrative di genere che si sono delineate col tempo nel panorama editoriale, e che si stanno evolvendo ulteriormente seguendo (o tentando di seguire) parametri da terzo millennio. È un intersecarsi di storie/mondi/personaggi che si attorcigliano e distendono con il loro senso logico come una galleria di quadri impressionisti, ricordando spesso strutture e soluzioni alla Asimov, del ciclo della Fondazione, anche se le tematiche e le modalità discostano, per motivi social/temporali e quant’altro. Che poi paragonare qualcuno a qualcun altro, o un’opera a un’altra non è mai la soluzione migliore, e in ogni caso ogni mente percepisce a modo proprio. Per questo lo definisco ‘unico’.
Vito Introna come autore è un’anomalia, non catalogabile in nessuna linea di scrittura. Scrive rimanendo fedele a se stesso, riportando il suo modo di essere su carta (digitale?). Il suo modo personale è a tratti latinista e leguleio come quello di un avvocato (è avvocato), a momenti forbito e a tratti ridondante come un cantastorie pugliese (è di Bari), nei momenti ‘giusti’ scrive come il padre ‘orso’ che carezza la figlia; tratta la fantascienza senza seguirne le regole, controcorrente, descrivendo la scienza primariamente con il ‘cuore’, di stomaco e seguendo il suo istinto invece di usare primariamente la ‘scienza’ come da classico modus operandi. Lui è un uomo del sud, sanguigno ma tutto d’un pezzo, al contempo ‘antico’ e reazionario innovatore, un sognatore abbarbicato alla terra come le radici di albero, un ‘realista coerente’ che vola ad ali spiegate appena può. Per questo lo definisco ‘unico’.

Esordire con un romanzo di fantascienza non è facile. Antiche guerre cosmiche, alla fine della storia, è venuto un buon libro.
 

Marco Milani
 

 
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