Trans Human Express: tra poesia sonora e musica futurista- Kraftwerkiana


Dopo diverso tempo, Computerpoesia (Tiemme edizioni) è... del 2005 circa, Roby Guerra (alias Futurguerra) torna alla poesia elettronica pura, o poesia sonora/totale, secondo certa poetica lanciata dalle ultime neovanguardie cosiddette di fine secondo novecento. Tra Adriano Spatola, Renato Barilli, Lamberto Pignotti, il ferrarese stesso (centese) Enzo Minarelli. Direttamente on line, questa volta (entro fine anno anche una edizione “classica” in cd) per l'editing neofuturista Futurist Editons on line, attivo dal 2009, sede virtuale Ferrara, collana Tiffany Art Club, quella multimediale, che già include il lavoro multimedia di Maurizio Ganzaroli, Electric Girls. Ovvero Trans Human Express, fin dal titolo (e sottotitolo- kraftwerkiana) ennesimo tributo al leggendario gruppo tedesco, futurista, come già in diversi precedenti esperimenti di Futurguerra del genere. Con una variabile tuttavia fondamentale: dedica simultanea al cosiddetto movimento transumanista internazionale, di cui il neofuturista ferrarese è ricercatore per il gruppo AIT italiano, pilotato da Riccardo Campa.

Praticamente, T.H.E., uno spot per il movimento futuribile più accreditato oggi in certa cultura contemporanea e scentifica. Più nello specifico poetico, mai come in questo lavoro, Futurguerra ha portato agli estremi sia certo concentualissmo “teorico”, sia certi risultati: da un lato, come in certa “ultima” poesia visiva o sonora, la parola è azzerata, sostituita dalla macchina..pura come sigificante e non parola...; dall'altro, al passo con certo neograffitismo, il prodotto è quasi un clone puro di certa disko eletttronica degli anni 70/80, il tecnopop stesso inventato dai Kraftwerk miniaturizzato ai minimi termini. La poesia sonora e, non a caso i tributi culturali, come musica futurista ex novo e superpop degli anni dieci del duemila. Con witz, tra un remix, futurmix e l'altro dei Kraftwerk, versioni rare , intenzionalmente di hits, tranne la cover da Trans Europe Express, di sottocloni italiani dei Kraftwerk stessi, celebri, remix di hits dei Righeira, Alan Sorrenti, Alberto Camerini, Gino Soccio, più lo stesso Campa, filosofo transumanista ma anche tecno musicista...

Tra i serio e il faceto, un lavoro in bilico tra divertissiment e ardito esperimento subliminale, molto dada anche. Con il sound poetico, accelerato, un vocalist avatar stesso, tipo certi Daft Punk recenti, dalle modulazioni di un bambino alieno, fuggito dal Villaggio dei Dannati.

http://www.comunicati.net/comunicati/arte/varie/159367.html

 

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http://reddonkey.myblog.it/archive/2011/04/04/trans-human-express-by-fvtvrgverra.html

 

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