Pierluigi Casalino : IL FUMETTO ITALIANO

 



 

I tradizionali racconti a immagini di origine francese e inglese, che comparivano nelle riviste “per bambini” (Il Novellino, il Giornalino della Domenica) dall’inizio del secolo XX cominciarono ad alternarsi con l’uscita del Corriere dei Piccoli nel 1908 – a tavole di produzione statunitense (Buster Brown, The Katzenjammer Kidis, ribattezzati Bibì e Bibò), private però delle nuvolette e commentate da strofe in rima. In questa forma furono pubblicate le prime serie di produzione italiana, firmate da Attilio Mussino (Bil-Bol-Bul), Carlo Bisi (Sor Pampurio), Sergio Tofano (Bonaventura), e dal prolifico Antonio Rubino. Con l’avvento dei fumetti di avventura americani pubblicati negli anni Trenta, da L’Avventuroso, Topolino, L’Audace e altri periodici, i fumetti italiani assunsero gli stessi moduli di quelli statunitensi, raccogliendo un nuovo pubblico, se vogliamo “più adulto”, e liberandosi da quella patina “infantile” che finora li aveva permeati. La famosa “scuola anteguerra” si sviluppò, poi, intorno alle case editrici Nerbini e Mondadori; tra i suoi esponenti furono Albertarelli, Giovani Scolari, Federico Pedrocchi, autori di lunghe saghe, che continuarono per tutto il conflitto. Il primo dopoguerra è caratterizzato dal proliferare di testate comiche sulla scia del successo di Topolino (Cucciolo, Tiramolla, i personaggi di Jacovitti) e da serie avventurose, tra cui Tex (1948) di Bonelli e Galleppini, protagonisti di una serie che continua ancora ai giorni nostri. Gli anni Sessanta sono, invece, caratterizzati da due fenomeni antitetici: l’uscita dei cosiddetti “neri” Diabolik (1962) e delle pubblicazioni erotiche per adulti (Isabella, 1966), e la comparsa del fumetto intellettuale Linus (1965). Da quest’ultimo, insieme ad altre pubblicazioni nate sulla sua scia, ha lanciato autori di risonanza internazionale come Hugo Pratt (Corto Maltese), Guido Crepax (Valentina), Milo Manara (Sognare, forse…), Tiziano Sclavi (Dylandog), infine, va segnalato Sturmtruppen (1968) di Bonvi, il fumetto satirico Alan Ford (1968) di Magnus e Bunker e Lupo Alberto (1970) di Silver. Occasioni di grande approfondimento dello stile e del messaggio del fumetto sono le manifestazioni di Lucca e, di recente, l’evento organizzato dalla Rai nel Tigullio, Cartoon.

 

Casalino Pierluigi, 16.04.2011.