Gianluigi Giorgetti/Netfuturism la torta anarchica di Kate e William?

Per dire in poche parole cosa si intende per genianarchia (quello che dovrebbe essere per me l'anarchia), usiamo il noto (chissà a chi?) esempio della suddivisione della torta in fette.

Sex Pistols manager Malcolm McLaren being led away by the police after ... | http://news.bbc.co.uk/2...kate williams.jpg

Se ce n'è abbastanza per tutti, la suddivisione non è difficile... ehm... diciamo almeno che non è difficile trovare una soluzione teorica. Ma qui siamo nella condizione in cui ci sono due individui, una sola torta, non ci sono questioni di sopravvivenza, ma solo di equità. Partiamo dal presupposto che la forza dei diritti del singolo abbiano lo stesso valore indipendentemente da chi sia quel singolo.

Rispondo al problema con una possibile soluzione che rispecchia tutte le caratteristiche della genianarchia. Prima di dividere la torta i due contendenti devono aver capito ed accettato queste regole: uno dei due affetta la torta, l'altro sceglie il pezzo che più gli aggrada. Inutile dire che il primo farà di tutto perché i due pezzi siano il più uguali possibili. Aggiungiamo solo che ragionevolmente (e uso questa parola con molta prudenza!) i giocatori capiranno che la procedura è equa, non necessariamente giusta, dopodiché, all'interno delle regole appena indicate, sono liberi di agire al massimo per garantire il proprio interesse, ma è il sistema di regole capito e accettato che gli impedisce di uscire matematicamente dalla situazione di equità. Non serve più un organo di controllo, un decisore/impositore terzo, serve solo una chiara disposizione ed accettazione di regole eque (per la giustizia, ripeto, aspettiamo ancora un po'...) a priori.

Alcune considerazioni: manca ancora un pezzo, per me le regole anarchiche devono essere SEMPRE pensate in modo da massimizzare l'espressione creativa dell'individuo e del suo inserimento nel contesto sociale. Mi spiego meglio tornando all'esempio. Un'altra soluzione al problema (nel caso di reiterazioni) avrebbe potuto essere che si sceglie a caso prima chi taglia e chi sceglie per primo e, ai grandi numeri, anche questa soluzione diventa equa. Ma tra una soluzione in cui la fa da padrona la randomizzazione ed una in cui interviene una decisione dell'individuo, è da preferirsi la seconda.

Perché parlo con prudenza della giustizia? Perché non è detto che la soluzione equa sia giusta. Può essere che l'individuo più forte debba essere nutrito meglio e di più, può essere che l'individuo più intelligente meriti questo trattamento, o il più bisognoso, o il più grosso. È un'altro problema, ne parliamo altrove.

Cosa avrebbe fatto la democrazia con quella torta? I due avrebbero votato tra una schiera di almeno tre candidati chi sarebbe stato quello che doveva decidere quanta e quale fetta spetta ai due. Il risultato finale sarebbe stato che la torta sarebbe stata divisa in sei parti: due per il candidato eletto, una per ognuno dei candidati non eletto e una per ognuno dei due individui....

http://www.ilnono.it/genianarchia/per-affettare-una-torta-ci-vuole-un-vero-anarchico