Max Stirner: la parola senza Verbo


 Stirner (primo ottocento!) appartiene a certo esercito di spiriti liberi moderni, sempre irriducibili a qualsivoglia scolastica o esegesi postuma: anche queste righe domandano di essere dimenticate, in certo senso, per non confermare proprio i dinamitardi assiomi poetici e poietici del filosofo, anti-filosofo europeo. Quando lo zero lacaniano di un secolo dopo..., legittima ancora la negazione e l'anti... come strategia fatale di esplorazione conoscitiva e sovversione psicosociale, dall'unico nocciolo nucleare che in sé include già antivirus collettivi, la tuta antiradiazione ad personam, la parola libera, individuale...
Non a caso, un certo Baudrillard, altro generale – iper-realista- di certo esercito, l'ha ben evidenziato nel suo tutt'oggi arduo e lungimirante, Lo Scambio Simbolico e la Morte...., per il suo antiumanesimo “positivo”.
Stirner sorprende: ha anticipato Nietzsche, Freud, certo nichilismo mai rozzo e volgare, ma già critico verso le ombre, tutt'oggi vaganti, della democrazia, dei valori umani moderni, del cosidetto Bene, in nome sempre di qualche totem metafisico... qualsivoglia griffa: dal graffito all' Accademia delle Scienze.
L' hanno a volte paragonato a Heidegger e certo Esistenzialismo, ma a parte certo Jaspers e al massimo Camus, troppo colme di bellezza le sue vocali e consonanti colorate, rispetto al cerebralismo oggi stucchevole di certi più celebri ma incerti “allievi” Persino il suo presunto anarchismo debora eccome dal codice (di qual grado, direbbe Baudrillard?) sociale condiviso....
Recentemente e al contrario il suo eco forse è riflesso, oltre che da Baudrillard, dagli stessi anarchici dadaisti Feyerabend e Onfroy, tra scienza e sofia...
Anarchico sì, Stirner, ma ancora una volta, oltre qualsiasi progetto meramente sociale o sociopolitico, collettivo, pieno, ridondante, bulmco: in un Ottocento inflazionato di utopie, Stirner come poi appunto Nietszche e- secondo alcuni- le avanguardie artistiche storiche e certa protoavanguardia tardoromantica maudit, scommettevano già l'immaginario individuale come tecnologia mentale di chirurgia dei segni e dei sogni e del significante....
Non dissimile dalla prassi futurista o dadaista, finanche più recentemente (ma già inquinata) situazionista della Distruzione, della tabula rasa come macchina per liberare il desiderio dal sortilegio delle ideologie collettive...
Il messaggio medium di Stirner e dell'esercito dei liberi pensatori, capaci di vivere senza nostalgie di Dio o degl Dei, finanche i loro surrogati laici, della democrazia, del socialismo, del liberalismo, del fascismo, era ed è, oltre la tuta antiradioattiva della superficie, nella contaminazione della profondità, indicibile e X d'ardua decifrazione....
La libertà è fondamentale per sopravvivere? O, per il Dna umano, è superflua? La grande rimozione di tutti i rivoluzionari collettivi... poi, chissà perchè, tutte le rivoluzioni in certo modo falliscono, anche quella democratica....
In ogni preistoria, tuttavia, passeggiare sulla Terra può essere piacevole e non inutile: l'azzurro del cielo è possibile, ma colorare tutto il mondo di turchese o blu non è affare soggettivo.... Il daltonismo forse, è il dio segreto, dell'epoca democratica, legittimo, quando la storia e l'evoluzione degli istinti primordali è lenta... e i colori, se esplodono, possono pervertirsi nuovamente in gulag o lager (o fabbriche) troppo abbaglianti per gli umani, ancora scimmie balbuzienti....
Forse, fatale, storicamente, la solitudine della libertà, individuale: forse, ancora strategia paradossale, pragmatica immaginaria, per mutare, prima o poi, i simulacri in nuove forme di vita... in nuovi corpi sociali, in orizzonti visivi non collettivi, ma interpersonali finalmente cromatici.
 
Roby Guerra
 
http://it.wikipedia.org/wiki/Max_Stirner