Bombardamenti sulla Libia, Caoc5 braccio operativo Nato
I velivoli italiani sganceranno bombe di precisione e saranno coordinati da Poggio
Poggio Renatico. I velivoli italiani potranno sganciare bombe ad alta precisione su obiettivi militari. L’annuncio è arrivato dal premier Berlusconi, che, malgrado la contrarietà della Lega, ha risposto positivamente all’appello del presidente Usa Obama. La conferma è giunta dal capo dello stato: “Sul piano di interventi della coalizione postasi sotto la guida della Nato, in Libia – ha affermato Napolitano – l’Italia non può restare indifferente al rischio che vengano brutalmente soffocati movimenti come quelli nel mondo arabo, caratterizzati da una profonda carica liberatoria”.
Tutto ovviamente rimane quindi sotto l’egida Nato, per rispondere al mandato di applicare la risoluzione 1973 dell’Onu. Ne deriva che anche la base di Poggio Renatico, con il suo Caoc5 (Combined Air Operations Center Five), avrà un ruolo importante, in continuità con i compiti sinora svolti. Da un mese infatti delle sale bunker di via Cantone viene gestita la No Fly Zone sui cieli libici.
Il centro poggese anche nel caso dei bombardamenti da parte di Eurofighter 2000, Typhoon, Tornado, Amx, F-16 e Rq-1B Predator rivestirà una funzione operativa: il suo compito sarà di natura tattica.
Ciò significa che costituirà l’anello ‘esecutivo’ della catena di comando e controllo. Semplificando, la decisione verrà presa a Bruxelles, sede della Nato, passerà in seconda battuta dalla base Joint Force Comande di Napoli, comando delle operazioni, che si avvale del Caoc 5. Da Poggio Renatico si coordineranno dunque le operazioni aeree affidate ai velivoli che decolleranno dalle diverse basi dislocate nella penisola.
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