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Il re da sciogliere
Quale presidente della Federazione provinciale del Nastro Azzurro mi è stato segnalato l’articolo di Diego Marani uscito il 15 aprile relativo al monumento a Vittorio Emanuele II.
Unitamente ad altre benemerite associazioni patriottiche e culturali, mi ero da tempo attivato per ottenere la ricollocazione in luogo pubblico della statua in bronzo del I° re d’Italia relegata in un indecoroso cortiletto interno del Museo del Risorgimento.
Dopo alcuni contatti avuti con le competenti autorità, a fronte della opposta eccezione di una spesa eccessiva e non sponsorizzata, mi ero quasi rassegnato al rigetto di quella richiesta.
Di recente il rifiuto oppostomi dalla direzione del Museo del Risorgimento di consentire ad una rappresentanza di decorati al valor militare e di altre associazioni patriottiche di depositare una corona di alloro ai piedi del monumento del I° re d’Italia in occasione della celebrazione dell’Unità d’Italia, mi ha profondamente amareggiato e deluso.
Ma ora la proposta di Marani di addirittura eliminare con la fusione la bronzea statua di quel Re, dopo l’eliminazione del suo nome dalle intestazioni di una via cittadina, suona come una vera e propria damnatio memoriae del I° re d’Italia.
Tenente colonello Giorgio Anselmi, presidente Istituto del Nastro Azzurro