Il referendum sul Sant’Anna segna nella vicenda di Cona una linea di demarcazione tra il prima e il dopo 17.4.11. La consultazione autogestita dal M5S, piaccia o no, rappresenta un fatto politico nuovo che cambierà il corso degli eventi e delle decisioni sul Sant’Anna. 14347 cittadini hanno liberamente espresso la propria volontà che in città rimanga il pronto soccorso ed un ospedale ridimensionato.
- Progetto per Ferrara/M5S ora non rappresenta solo se stesso, la propria visione dell’organizzazione ospedaliera nella nostra provincia, bensì 14347 cittadini che ci hanno affidato il mandato di condurre la battaglia e di fare quanto possibile affinché il Sant’Anna ed il pronto soccorso in città non vengano chiusi.
Noi sentiamo questa responsabilità politica ed intendiamo far rispettare con ogni mezzo democratico la volontà dei cittadini.
Abbiamo chiesto al Sindaco Tagliani un incontro la prossima settimana per la comunicazione ufficiale dell’esito del referendum, ma soprattutto per verificare se egli intenda dare avvio ad un nuovo negoziato con la Regione riguardante l’assetto ospedaliero di Ferrara. Gli chiederemo inoltre se sia disponibile ad incontrare con noi il presidente Errani e l’assessore Lusenti per il riesame del progetto Cona/Sant’Anna. Tagliani in un colloquio informale ha dato la propria disponibilità all’incontro con Ppf/M5s e a verificare la possibilità di un meeting insieme in regione.
Il fatto politico nuovo è che ora Tagliani può contare sulla volontà finalmente espressa di migliaia di cittadini, che non ne vogliono sapere di chiudere il sant’Anna ed il pronto soccorso per fare posto ad una clinica privata ed alle villette. Il Pd, grazie a noi, si trova ora nelle condizioni di poter cambiare strategia. Dopo il referendum ha due possibilità. Il Pd può infatti continuare a negare l’errore di Cona e la sua sciagurata gestione, difendendo a spada tratta la chiusura del Sant’Anna. Ed in questo caso andrà incontro alla fatale conta dei feriti e dei morti nel 2014, quando i ferraresi, stremati dai disagi e dalle sofferenze del trasferimento a Cona, saranno chiamati alle urne. Oppure può fare leva sulla volontà espressa da 14347 cittadini (potenzialmente molti di più) ed insieme a noi, al sindaco, al presidente della Provincia, ai consiglieri regionali nostri e loro, ai propri parlamentari condurre un negoziato politico e tecnico con Errani e Lusenti per mettere a punto un piano B. I nostri consiglieri regionali Favia e De Franceschi sono in pista da tempo.
In altri termini Progetto per ferrara ed il Movimento 5 Stelle, facendo gli interessi dei cittadini, hanno fornito al Pd su un piatto d’argento un nuovo scenario politico che gli consente di ridiscutere l’assetto ospedaliero nella nostra Provincia. Affinché ciò accada, oltre alla volontà politica, occorre che tutti gli attori ritrovino una unità di intenti nell’interesse collettivo: Montanari deve smetterla di lavorare per Argenta, così come Bertelli per Copparo, Zappaterra deve uscire dal silenzio ed entrare in campo, i deputati ed i senatori del Pd pure, ed infine i rappresentanti dei partiti di opposizione (Lega, Pdl e Fli) a Ferrara, in Regione e a Roma. Per questo rivolgiamo a loro un appello.
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