Vittorio Sgarbi e La Città di Salemi: «S icilian Secrets»

 

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La Salemi di Vittorio Sgarbi

negli itinerari dei tour operator

«Sicilian Secrets» è il tema del tour di 8 giorni

che comprende diverse città dell’Isola

Per supplire all’assenza della Regione Siciliana,

lo stand di Salemi promuoverà, tra le altre cose,

la Venere di Morgantina, i mosaici della Villa romana

del Casale a Piazza Armerina e la cattedrale di Noto



SALEMI – La città di Salemi, dal 2008 amministrata da Vittorio Sgarbi, entra negli itinerari proposti dai tour operator per i viaggi in Sicilia. La visibilita che la cittadina si è conquistata in questi anni grazie alle numerose iniziative promosse dal critico d’arte (prima fra tutte le «Case a 1 euro») si è tradotta in una concreta opportunità di business per operatori professionali del turismo.


Grazie a una intesa con il tour operator «Dimensione Sicilia», la città diventerà una delle tappe di un itinerario denominato «Sicilian Secrets – I tesori nascosti della Sicilia» che sarà presentato ufficialmente a operatori italiani e stranieri alla Bit.


Il «Tour of Siciliy» (8 giorni, 7 notti in mezza pensione, 695 euro a persona in camera doppia) oltre a Salemi, comprende Catania (con una escursione sull’Etna), Taormina, Siracusa, Ragusa, la vecchia Ibla, Modica, Piazza Armerina, Aidone, Agrigento, Selinunte, Gibellina, Segesta, Erice, Marsala, Palermo e Monreale. I dettagli del pacchetto sono consultabili in un file allegato al presente comunicato.


Vittorio Sgarbi domani giovedì 17 febbraio prenderà parte alla Confefrenza Stampa inaugurale della Bit nella Sala Martini della Bit, alle 10,30, alla presenza del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla


Salemi quest’anno è presente con un proprio spazio espositivo (padiglione Italia, E15-F16) che punta sul turismo culturale.

Protagonista sarà il «Museo della Mafia». Nello stand è stata riprodotta una delle 10 «cabine» - quella del «massacro» - che si trovano all’interno del museo; il visitatore al suo interno troverà uno schermo su cui scorrono le immagini dei più tragici fatti di mafia. Le «cabine» sono come le «stazioni» di una via crucis, a ciascuna corrisponde un tema specifico: le stragi, il rapporto mafia e religione, le intimidazioni, il carcere, il ruolo della famiglia, la politica, l’informazione, la sanità.


Il «Museo della Mafia» di Salemi – intitolato alla memoria dello scrittore Leonardo Sciascia - è attualmente l’unico al mondo perché quello di Los Angeles, annunciato alcuni mesi fa, è rimasto solo un proposito. Inaugurato lo scorso 11 maggio durante la visita a Salemi del Presidente della Repubblica per le celebrazioni del 15o° dell’Unità d’Italia, è presto diventato meta di migliaia di turisti. Il suo allestimento è costato appena 60 mila euro, mentre i biglietti di ingresso (solo 5 euro) in poco più di 6 mesi hanno portato nelle casse del comune 30 mila euro. Il Museo è nato su suggerimento di Francesca Traclò della Fondazione Rosselli e dell’allora assessore alla Cultura Peter Glidewell. Oliviero Toscani ha ideato il logo: una macchia di sangue a forma di Sicilia. Le installazioni a forma di cabina elettorale che costituiscono la parte più significativa del «Museo della Mafia» sono state realizzate dall’artista siciliano Cesare Inzerillo.

Il «Museo della Mafia» sarà inoltre protagonista della prossima edizione della Biennale Arte di Venezia. Al centro degli spazi espositivi dell’Arsenale sarà ricostruito l’intero museo della città siciliana; all’ingresso la frase «L’arte non è Cosa Nostra», «per dire – osserva Vittorio Sgarbi – che l’arte non è solo materia per critici d’arte»


Lo stand di Salemi sarà una vetrina anche per altre importanti località della Sicilia.

«Visto che La Regione non ci sarà – spiega Sgarbi – daremo noi visibilità visibilità al patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico della Sicilia, e quindi alla Venere di Morgantina, i mosaici della Villa romana del Casale a Piazza Armerina, la cattedrale di Noto e i lampadari artistici di San Biagio Platani. Poi, ovviamente, ci sarà Salemi, il suo Polo Museale con i musei della Mafia, del Paesaggio e del Risorgimento. E sopratutto il progetto definitivo delle «case a 1 euro. Possiamo dire – aggiunge Sgarbi – che Salemi sostituisce la Regione Siciliana»


Nello stand di Salemi campeggiano alcune frasi. La prima recita «Libera et immunis», per alludere al fatto che è stata una città demaniale. Poi «Salemi, prima capitale d’italia». Il 14 maggio del 1860, infatti, poche ore prima della celebre battaglia di Pianto Romano tra i «Mille» di Giuseppe Garibaldi e l’esercito borbonico, Giuseppe Garibaldi, dalla sede del Palazzo Municipale, nominatosi «Comandante in capo delle forze nazionali in Sicilia», emanò un decreto in cui dichiarava di assumere i poteri della Dittatura in nome del re Vittorio Emanuele II. Con un altro decreto ordinò «la leva in massa di tutti gli uomini validi dai 17 ai 50 anni», istituendo la Milizia Nazionale. Salemi fu dunque il primo paese ad inalberare il tricolore.


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