ladystinta Dal letame nascono i fior

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Forse De Andrè cantava “Via del Campo” o magari si riferiva al palco di Sanremo: il letame in tv ha i lustrini, all’Ariston mancavano le Olgettine, ma si sa che a Sanremo le belle donne ci vanno per merito. Rimane quindi un mistero la presenza di Belen e la Canalis.

Magari possiamo farcelo spiegare da qualcuno che è rosa ma non in quota rosa: Merito dei curriculum da bombe supersexy, diceva sul web La Gazzetta dello Sport, e verrebbe da richiamare in piazza le signore di “Se non ora, quando?”.


Lo confesso: non guardo Sanremo.


Lo confesso proprio in vista dei festeggiamenti del 150° dell’Unità d’Italia: io di Sanremo me ne sbatto. So che sto sbagliando, visto che col mio canone pago pure Benigni, ospite omaggiatissimo ieri sera all’Ariston e tanto italiano da far sembrare leghista Mameli.


Mi dicono che si è limitato all’esegesi dell’Inno, su facebook ho letto status di gente orgasmica, sembrava che qualcuno quell’Inno non l’avesse mai sentito né cantato, non ci avesse mai riflettuto sopra: eppure con la Nazionale questa canzoncina va alla grande, possibile lo si sia sempre scambiato per una ola sportiva? Beh, se ci voleva Benigni a salvare la nazione, Dio abbia in gloria il comico... che era lì per il nostro bene e quindi quest’atto caritatevole lo poteva fare gratis.

Certo, capisco, nessuno lavora senza compenso, è giusto: ma se quei 250 mila euro, ingaggio che non chiese agli amici di “Vieni via con me” – perché tra amici certe cose non si fanno - sono soldi veri e non del Monopoli, qualche spicciolo è mio. Se è così, posso dire – pagando – che Benigni non lo sopporto, è un fatto di pelle. Lui è nella categoria dei “buoni”, come Santoro e Saviano, ma io coi “buoni” ho sempre avuto un pessimo rapporto: forse è per questo che non sono mai entrata nei boyscout!


Confesso - ci sto prendendo gusto, mi metto a nudo... tanto va di moda - anche di pagare il canone, magari non dovrei dirlo e non dovrei nemmeno pagarlo, ma visto che i bollettini postali provano questa mia tendenza al masochismo: permettetemi di dire che di Benigni farei a meno. Non al Festival, per carità, intendo dire che ne farei a meno in assoluto. Credo sia colpa di quell’intervista che rilasciò a Biagi, era il 2001: un’ottima prova di strumentalizzazione televisiva a fini politici. Da quel momento Benigni e Biagi sono spariti dalla mia vita, caduti pure loro nel calderone dei “buoni”.


Vi dicevo che non guardo Sanremo – sarò snob, cosa volete che vi dica? - e quindi mi sono persa anche la canzoncina di Luca e Paolo. A chi l’hanno dedicata? A Berlusconi. Mi pare ovvio, per fare satira in Italia bisogna puntare su di lui: è una cosa che paga sempre, meglio andare sul sicuro.

Mi piace questo spirito pionieristico dei nostri comici!


Ecco allora il testo di “Ti sputtanerò!”, l’ho scovato su Il Sole 24 Ore, loro l’hanno beccato sull’Ansa: insomma, non ditemi che sfoglio solo quotidiani di destra: io non sono un comico, quindi posso permettermi un panorama più ampio.


«Ti sputtanerò, al Giornale andrò con in mano foto dove tu sei con un trans, poi consegnerò le intercettazioni e alle prossime elezioni sputtanato sei». «Ti sputtanerò con certi filmini che darò alla Boccassini dove ci sei tu e le mostrerò donne sopra i cubi e ci metto pure Ruby e ti fotterò».
«E se Emilio (Fede) non si vede ce lo aggiungo con Photo Shop ho già sentito Lele che dichiara cosa? tutto». «Ti sputtanerò sarà un po’ il mio tarlo con la casa a Montecarlo dei parenti tuoi mogli e buoi tutti tuoi». «Ti sto sputtanando in questura porto anche la Santanchè le ragazze stanno dalla parte mia e so che mi sostengono e se l'affitto in via Olgettina è intestato a me». «Tuo cognato già lo sai che la casa al principato appartiene a lui». «Ti sputtanerò farò l'inventario con Noemi e la D'Addario dei festini tuoi».
«Ti sputtanerò dirò a D'Agostino che tua suocera e Bocchino c'han gli inciuci (RPT: INCIUCI) in Rai». «E se tu intercetti la Nicol Minetti c'è Ghedini che intercetta te». «Ti sto sputtanando da Santoro ora chiamo». «Ti sputtanerò non mi butti giù si ma il sei aprile in aula ci vai solo tu».

Bella, non trovate? Garbata.


In rete c’è ovviamente il video e facebook già la canta, pare sia destinata a vincere... non è in gara ma si potrebbe trovare l’escamotage. In Italia si trova sempre.

I nostri piccoli grandi comici hanno poi corretto la mira con un “apprezzato” intervento che bacchettava i “buoni”, gag in cui lo spirito di Berlusconi aleggiava come un fantasma: non è piaciuto alla sinistra – e ti pareva! - ma è piaciuto alla destra. Qualcuno asserisce che è la prima volta che ci va di mezzo anche Fini. Beh, visto come stanno andando le cose per lui, Luca e Paolo avrebbero potuto graziarlo: sparare ai cadaveri non è uno sport serio!



D’istinti saluti




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