"Rugile" di Fabrizio Ulivieri

*Fabrizio Ulivieri, "Rugile" (Giulio Perrone, L'erudita, 2017)

Non solo erotismo trash forzato e in tutte le salse il trend attuale contemporaneo, tra estati ancora più bollenti di tabloid improbabili, soubrette tutte sante ma in microtanga o certa  letteratura meramente mericificata, al di là di qualche eccezione o certo indubbio estetismo anche legittimo pulsionale.  Ulivieri, fiorentino di adozione, da tempo persegue  e propone con anche certa saggistica, nuove riflessioni squisitamente leggere dell'essere e dell'eros, ripartendo dall'esistenzialismo, da certa psicanalisi culturale, persino prossimo alle ultime avanguardie dionisiache porno art  teorizzate dal critico italiano Vitaldo Conte e da certa sperimentazione nella fantascienza italiana, si veda " Hai trovato orgasmi nel collettore quantico?" autori vari (edizioni Kipple Officina libraria), post fisica quantica, in Ulivieri filtrata con modulazioni più strettamente letterarie.


Rugìle sinossi


Storie di amore, storie di sesso senza tabù e di passione, storie raccontate alla fine di una vita con la lucidità di chi non ha più nulla da perdere.

Storie di una malattia, della guarigione e di ciò che rimane, dei segni sul corpo e nello spirito.

Storie di vita fra Firenze, Detroit e Vilnius. Storie di donne italiane, giapponesi, americane e lituane.

Ma soprattutto domande. Domande per capire il senso di esistere che non è mai quello che appare in superficie perché ve n'è uno più profondo che non si vede ma prepara e organizza la realtà di questi personaggi ai limiti del normale, che vivono di sole passioni e istinti e di basso ventre.

L'istinto è il vero protagonista di questo romanzo. L'istinto che di primo acchito non è spiegabile, non si riduce a nulla di razionale, tuttavia ha una sua spiegazione che va oltre il mondo in cui viviamo, che fa parte di più universi e si origina dall'infinitamente piccolo.

E' un libro esistenzialista che impone domande e messaggi da comunicare come erano una volta i romanzi e gli scritti degli esistenzialisti quali Camus, Sarte, Kierkegaard, Jaspers, o i film dei maestri del cinema come Bergman, Godard, Antonioni…

E' un libro controcorrente che mette in primo piano i contenuti e che spiega l'esistenzialismo e la tragicità del vivere umano non più con l'assurdo ma con la fisica quantistica.


Fabrizio Ulivieri

Biografia


Scrittore fiorentino per elezione, Fabrizio predilige un tipo di scrittura riflessiva, provocante, urtante talora, ma ritmica, scorrevole e che prende il lettore e lo obbliga a seguire il suo stile composito. Si ostina a sorprendere con i contenuti anziché con le trame vuote.
Ha pubblicato "L'eterno ritorno" (Akkuaria), "Storia di Pelo il ragazzo che vinse la Milano- Sanremo" in Dizionario del ciclismo italiano (Bradipolibri), "Albert Richter un'aquila fra le svastiche -  Il ciclismo tedesco tra nazismo ed esoterismo (1919 – 1939)" (Bradipolibri), "Il culo e la riduzione fenomenologica" (Montag Edizioni), "Il Ritorno che non volevo" (Amazon), "Il sorriso della meretrice" (David e Matthaus). 
Ha pubblicato alcuni articoli di linguistica e grammatica sul prestigioso Studi di grammatica Italiana edito dall'Accademia della Crusca e sulla rivista tedesca Zeitschrift für italienische Sprache und Literatur. E'stato inoltre apprezzato collaboratore de ilciclismo.it, per cui ha scritto racconti, cronache, storie, pezzi satirici.
Durante gli anni 2011-2013 anche seguìto critico cinematografico per ilpolitico.it


INFO

http://www.lerudita.it/rugile/