Si è conclusa il 18 giugno scorso a Milano, a Palazzo Ducale, una grande rassegna dedicata all'artista americano Keith Haring che, attraverso le sue celebri composizioni antropomorfe, ha proclamato la centralità dell'uomo nell'universo."L'esperienza umano è fondamentalmente irrazionale," dice l'autore. "Io penso, aggiunge, che l'artista contemporaneo abbia una responsabilità verso l'umanità. Deve continuare la sua celebrazione; deve opporsi alla disumanizzazione della nostra cultura". Da vero umanista, Haring prende le distanze dal panorama sociale del decennio della deregolation selvaggia (tra gli Anni Ottanta e Novanta del secolo scorso), che avrebbero portato ad una pericolosa deriva individualistica, elitaria ed egocentrica, che trasformava anche l'arte in un'opera di speculazione. Haring si riallaccia, dunque, a Leonardo Da Vinci, in vista di quella che egli chiama la riconciliazione tra testa e stomaco. La sua arte viene definita perciò un puro ritrovarsi insieme di intelletto e sentimenti, di mente e spirito, nella visione della centralità umana. L'opera di Haring viene percepita come un controcultura socialmente e politicamente impegnata sui temi propri del nostro tempo.
Casalino Pierluigi
Casalino Pierluigi