Occidente e Islam. Nuova Deterrenza nucleare? Sì grazie.

 Azione Futurista Ferrara





Alla luce del nuovo attentato islamico integralista di Parigi, paragonabile all'11 settembre per l'Europa, tempo di considerazioni radicali sulla, parafrasando, anche paradossalmente Marx e Engels, (ma altri tempi!) Questione Islamica. Soprattutto oggi che -ancora una volta- l'Occidente e l'Europa sembrano esorcizzare l'essenza del cosiddetto scontro di civiltà, parole a vuoto inquietanti, tranne in Italia la Lega, Flli d'Italia  e in Francia Marina Le Pen.  Come se nelle guerre in corso vincesse la diplomazia e non chi è più forte sul piano militare e tecnologico. mentre invece prevale la cosiddetta sindrome di Stoccolma. Con queste premesse... .

(Bertrand Russell, 1912)

"Il bolscevismo unisce le caratteristiche della Rivoluzione Francese a quelle della nascita dell'Islam. Marx ha insegnato che il comunismo è fatalmente destinato ad accadere; ciò causa uno stato d'animo non dissimile da quello dei primi successori di Maometto (cioè i cosiddetti "Califfi virtuosi") (op. cit. p. 29); Tra le religioni, il bolscevismo, deve essere considerato insieme al maomettanesimo, piuttosto che insieme al Cristianesimo e al Buddismo. Le ultime due sono principalmente religioni personali, caratterizzate da dottrine mistiche e amore per la contemplazione. Il maomettanesimo ed il bolscevismo sono pratici, sociali, non spirituali, impegnati a conquistare l'impero del mondo (op. cit. p. 114)".
("Theory and Practice of Bolshevism", Bertrand Russel, London 1921)

(Umberto Eco, 8 gennaio 2015, Corriere della Sera)

"Siamo in guerra, fino al collo. L'ISIS è il nuovo nazismo...Lo Stato islamico vuole impadronirsi del mondo. È come quando da piccolo vivevo sotto i bombardamenti"


Usando, categorie discutibili ma efficaci all'italiana, certa filosofia cattocomunista buonista cosmica…. sembra caratterizzare i fronti islamici attualmente aperti in tutto il mondo...

Lasciando perdere, certa cecità stessa del cosiddetto turbo capitalismo e dei Governi occidentali, incapaci di conciliare guerre umanitarie di liberazione globale con necessari e paralleli Piani Marshall, va da sé – come accennato- lo spreco a tutt'oggi di risorse umane, militari e civili, e tecnologiche in conflitti fondamentali per il futuro della libertà e della democrazia a livello planetario.

Il rischio non tanto di perdere le guerre, ma di risolvere poco e di favorire per l'Occidente una involuzione multietnica e filomusulmana regressive, in quanto portatrice tale contaminazione di valori regressivi, ostili ai valori universali dell'uomo che soltanto – rimuovendo- le sacche troppo vaste purtroppo neoprimitive del pianeta- possono innestare punti di non ritorno biofili non soltanto nelle società teocratiche ed autoritarie arabe – tout court- ma per il Terzo o Quarto Mondo tutto complessivi.

Certo neooscurantismo dominante, certa mistificazione stessa dell'Onu, dell'Unione Europea, dei movimenti pacifisti e-o umanitari cosiddetti, un Occidente, nonostante, la Tecnoscienza a livello di hardware sociale dominante (ma il software è ancora ai livelli dei pallottolieri quasi….), la debolezza dell'America stesssa, per non parlare dell'Europa, delineano scenari globali privi di quel Senso del Futuro necessario per una svolta epocale, sempre annunciata, con il fatidico duemila, eppure soltanto virtuale.

La questione per Medio Oriente e Terrorismo islamico è naturalmente delicata, tuttavia – oltre appunto a scenari "umanitari" nuovi e più efficaci possibili (vale a dire Superpiani Marshall ben più potenti delle strategie attualmente in atto) e ad azioni diplomatiche più evolute di quelle attuali è tempo – forse- di ricordare la storia della guerra fredda con l'ex Unione Sovietica e di come l'Occidente l'ha vinta.

Tale remember suggerisce considerazioni che soltanto con fenomeni di rimozione psicosociali profondi, appena accennati nelle righe precedenti, è possibile spiegare, non senza – dal punto di vista almeno scientifico culturale- altrettanto profonde inquietudini.

Per tutto il secondo novecento, all'indomani della sconfitta hitleriana, l'Occidente optando per la deterrenza nucleare contro l'Unione Sovietica- ha corso il rischio reale – non di gravissimi ma episodici e circoscritti attentati – come quelli ben noti del terrorismo islamico- a partire dalla strage israeliana alle Olimpiadi di Monaco, con il Black Hole poi di Ground Zero nel 2001- ma di un olocausto nucleare, se fosse successo destinato non solo alla fine della civiltà ma persino della specie umana su tutto il Pianeta.

La tanto discussa strategia della deterrenza nucleare e della politica atomica, sorta di motore perverso anche ma efficace per l'evoluzione tecnologica, ha alla fine sconfitto l'ex Impero Sovietico: pur con il rischio apocalittico molto concreto di cui prima.

Ebbene, oggi, l'Occidente non risolve la questione postmoderna dei Saraceni e del terrorismo islamico o dell'autoritarismo del mondo arabo, in quanto ha rinunciato, pur in un quadro di rischi incredibilmente inferiore e di disparità di potenza e superiorità strettamente militare, indiscutibile, a tale opzione e a tale superiorità!

Il rilancio della deterrenza nucleare, con una nuova filosofia occidentale militare per le aree belliche attuali del terrorismo islamico, prima o poi, se non si vuol rinviare il futuro di un altro secolo, soprattutto se si vogliono limitare le continue perdite di vite umane (e – nonostante le ipocrisie dei pacifisti cosiddetti- il maggior numero è dovuto ai frequenti attentati di Al Queda e dei Talebani e dell'ISIS ...dei terroristi islamici). in Occidente, s'imporrà come nuovo Sbarco di Normandia decisivo.

Tale ritorno allo spirito vincente americano e occidentale della cosiddetta Guerra Fredda sarà più trasparente quando si comprenderà che il terrorismo islamico è il grande effetto- resistenza di quello choc del futuro pronosticato da futurologi come Alvin Toffler (ma molti altri) alla luce della nuova rivoluzione scientifica e cibernetica (Internet docet….).

I Kamikaze stessi islamici (bambini e donne coartate inclusi- ne sono la prova: evento sconosciuto nella storia anche delle guerre umane, ben diversi dal contesto contingente militare e raramente civile dei kamikaze storici nipponici). Nessuna guerra del Bene contro il Male: ma il terrorismo islamico è un fenomeno di necrofilia psicologica (per dirla con certa psicologia- ad esempio Erich Fromm).

In principio è l'Informazione, la Società dell'Informazione, prima ancora che la Divina Economia o l'Orrido Capitale, analisi ancora del…secolo scorso riduttive e fuorvianti. L'Occidente si svegli prima delle bombe nucleari (queste sì-altro che deterrenza) di certi nuovi Hitler islamici….

Come già ben comprese persino il vero pacifista Albert Einstein con il Progetto Manhattan!