Si è già detto dei rapporti difficili e complessi tra l'Islam e il Cristianesimo nella storia e sulle attuali strumentalizzazioni, le ennesime nella storia, del messaggio religioso a fini politici da parte di chi non ha altro interesse che lo scontro susciti scenari drammatici ed economicamente utili, per poi correre precipitosamente ai ripari quando l'incendio sfugge di mano. E' cronaca di questi ultimi tempi. Eppure dietro le apparenze le cose sembrano meno scontate. L'esperienza ci mostra, e non da adesso, modelli di comportamento non così stereotipati, anzi aperti e straordinariamente sorprendenti rispetto a quando si creda. Il Libano ne è già un esempio. Alla festa di San Marone, patrono del Libano cristiano.-maronita festeggiano tutti, dagli sciiti ai sunniti, alle altre correnti religiosi del Paese dei Cedri, nella festa nel nome di un concorde senso di unità nazionale, nonostante le ricorrenti tensioni inter-etniche e inter-religiose dovute alla crisi mediorientale (e ciò posso testimoniare per diretta presa visione). A Kerbala, in Iraq, delegazioni cristiani, anche recentissimamente, prendono parte delegazioni cristiane. Il ricordo dell'Arbain, nel calendario dei musulmani segna il quarantesimo giorno delle commemorazioni funebri in onore di al-Husayn. Nelle processioni sciite si notano le croci dei copti e degli ortodossi, ma anche di qualche gruppo cattolico, a testimonianza della vicinanza cristiana al sacrificio di al-Husayn, figlio di Fatima, nipote dunque di Maometto, ucciso dalle truppe omayyide del califfo di Damasco. Ma questo non è il solo caso, come viene provato dal comune celebrare i santi musulmani ed ebrei da parte dei cristiani del Medio Oriente e del Nord Africa (Leggi il mio "I santi musulmani" su l'Asino Rosso). E inoltre va menzionata la partecipazione dei muftì musulmani di Betlemme alle messe di Natale, oltre che la mobilitazione degli islamici contro le tragiche gesta delle bandiere nere neo-califfali in Iraq e Siria e a favore dei cristiani, con i quali vivono da secoli in comunione di civiltà e di valori umani. L,a sapienza nasce dall'incontro degli spiriti e va salutata in proposito la pubblicazione del dialogo tra l'islamologo francese, scomparso, Henry Corbin e il teologo iraniano Allamah Tabatab'i, traduttore in lingua persiana di Martin Heidegger. Prima delle festività natalizie, infine, a Roma, nel giorno di Santa Lucia, davanti ad una platea italo-iraniana di un certo riguardo e di una certa rappresentazione, tale libro veniva infatti presentato al pubblico e alla critica. La cosa curiosa che la manifestazione si è svolta tra le statuine di un presepio, non tanto a ricordare l'arrivo dei magi alla culla di Gesù, quanto al convergere tra le fedi verso in un mirabile ed augurabile traguardo, quello dell'intelligenza, della libertà di coscienza e della convivenza.
Casalino Pierluigi, 7.01.2015
Casalino Pierluigi, 7.01.2015