Roberto Guerra Opere Futuriste Complete *recensione de Il Fondo Magazine

  


Roberto Guerra è nato a Ferrara (1960) scrittore e videopoeta. Ha pubblicato Il Futuro del Villaggio (Liberty House, 1991) Opere Futuriste Complete (Nomade Psichico-2000,2011), Marinetti e il Duemila (in AA.VV. “Divenire 3 Futurismo” a cura di Riccardo Campa, Sestante Edizioni, 2009) Moana Lisa Cyberpunk (EDS, 2010). Ha collaborato con Futurismo Oggi (1989-1993) e curato nel 2009 con Graziano Cecchini Futurismo 100 live, Ferrara. Ha partecipato a “The Scientist International Videoart Festival” (2007-2010), Ferrara; a TransVision 2010, Milano a cura dei transumanisti italiani-AIT. Cura con Graziano Cecchini il giornale blog futurista “L’Asino Rosso“.

 
Pierluigi Casalino (scrittore). Il futurismo rappresentò la prima significativa avanguardia culturale del XX secolo. La sfida del dinamismo e dell’innovazione in un quadro di illimitata fiducia nel futuro che avanza e di apertura alle conquiste della scienza e della tecnica si tradusse in una coscienza estetica ed epocale della modernità. A questo filone inesauribile e affascinante del lascito futurista si collega, finalmente, l’esperienza esplosiva di Roberto Guerra. Neofuturista e trans-umanista, percorre le vie non tradizionali dell’invenzione, rilanciandone il messaggio in un linguaggio poetico policromatico e pirotecnico, capace di resuscitare le emozioni del titanismo “macchinistico”di scrittori come Wells, Verne e degli italiani Crali, Mazzoni e Smenzi, gli stessi-lateralmente- Robida o Benco. Una tela del ragno di scoppiettanti versi che nell’audacia di circolari riflessioni ci offre un inedito immaginario delle meraviglie. Per Guerra il futuro non è mai atteso, ma è vissuto come ragion d’essere, viene fissato all’attuale, un attuale già anticipato nella danza cibernetica robotica dei suoi versi e delle sue intuizioni. In questo senso Guerra interpreta la nuova stagione del futurismo.
Gaia Conventi (scrittrice) Il futuro è qui e il Futurismo ne canta le lodi. La realtà e l’estetica si fondono in un unico bagliore, la poesia canta di microchip e robot, la bellezza artificiale è bellezza e nient’altro: il domani è alle porte e serve una mente pronta per consentirgli d’entrare. Il nuovo millennio è rivoluzione scientifica e cuori d’acciaio che battono lievi, come ali di farfalle, l’uomo nuovo è sempre migliore quando si limita ad essere se stesso, lasciando all’automazione le incombenze superficiali: necessarie al vivere ma non all’essere. Il buonsenso è corda tesa al passo futurista, bisogna essere sognatori per non temere il tempo che verrà, e poeti per interpretarne il senso. Opere complete futuriste di Roberto Guerra è questo e altro, perché ali di farfalla smuovono terremoti. L’importante è la coscienza – e l’ardimento – di compiere il primo passo.
Max Adler (scrittore). Uno dei migliori omaggi poetici, nel secondo novecento, a certa carica positiva del futurismo, vitale, è rappresentato a mio avviso dai versi esplosivi di Roberto Guerra. Amo queste liriche, poiché sono il veleno letale della nostalgia: un poeta robot, tecnobambino killer di ogni sentimento filiale, del patetico sguardo all’indietro: avanti, avanti, sempre avanti…Ecco dunque la nuova poesia futurista, la musica dell’irreligione, il pornoteismo neorepubblicano. Il rinascimento astrale. Fiele borgiano.
Zairo Ferrante (poeta). ll libro regala una vera ventata di futurismo, o meglio, di letteratura futurista. Roba d’altri tempi per una materia, il futuro, mai come adesso attuale: una raccolta poetica, emblema di un Futurismo letterario ancora vivo.  Roberto Guerra, un poeta che con circa vent’anni di anticipo aveva captato internet, i robot, la poesia cybernetica e l’arte del calcolatore.
Riccardo Roversi (scrittore). Fin dall’esordio, Guerra ha scelto la strada della provocazione artistica e intellettuale come “congegno” esplosivo della propria espressione, in odore di eresia, in conflitto coi mulini a vento di certo ipocrita e rassicurante conformismo culturale.
 
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