Per quanto la Bellezza continui a devastarci, dobbiamo smettere di credere che essa possa in alcun modo essere una variabile significativa all’interno dell’intesa sessuale. Il desiderio inevitabile di congiungerci con un corpo perfetto secondo canoni oggettivi di proporzioni armoniche appartiene infatti alla distorsione apollinea, e’ un impulso che ha radici voyeuristiche e percio’ masturbatorie (a cui si aggiunge il bisogno socialmente indotto di possedere ed ostentare quel super status symbol che e’ il Corpo Femminile).
In realta’ il coefficiente di eccitazione e’ determinato dall’intensita’ dei flussi mentali che coinvolgono e congiungono i due amanti, precisamente dagli aspetti piu’ o meno perversi, piu’ o meno contorti, piu’ o meno "incestuosi", piu o meno incivili che caratterizzano il rapporto.
Il pensiero ad esempio della sterminata quantita’ di travestimenti e ruoli sessuali che l’altro puo’ ricoprire, o l’interiore immediata certezza del possesso assoluto del corpo dell’altro, ove cio’ si configura non come dominio ma come desiderio dell’altro di un abbandono e una cedevolezza senza limiti. Percepiamo un essere che ci brama, disperatamente aperto. Desoggettivati, decapitati. La sessualita’ e’ per natura antiapollinea, cieca, corpi muti invischiati in misteriosa ritualita’.
MAURO CONI
http://sexartknowledge.wordpress.com/2011/03/10/295/
Scritto da Mauro