Manifesto in fieri:
Per una nuova oggettività
Partecipazione al destino del popolo
Con la lettera denominata Preannuncio (all. 1)
vedi Asino Rosso
, intorno a Giugno abbiamo dato prima notizia della nostra iniziativa, sia per quanto riguarda il merito che il metodo. Ora, completata una Premessa (all. 2) al testo, che si è articolata in “quatttro quadri” a firma di autori diversi: Bonvecchio, Lami, Sessa, Vaj, procediamo con la comunicazione degli Argomenti (all. 3) che saranno oggetto di un affido a potenziali risolutori che, in parte, si sono già resi disponibili.
Dobbiamo precisare alcune cose:
- I nominativi che abbiamo segnato nell’elenco sono dei “richiesti” (all. 4): ovvero, come indica il termine, dei signori ai quali si chiede (rispettosamente) se possano nutrire un qualche interesse a partecipare ad una avventura del pensiero segnata inizialmente da quattro altrettanti signori ben stimabili e potenzialmente proseguita nello specifico da altri, altrettanto validi. Non è una lista d’arruolamento… Ci si trova a dover specificare una cosa che dovrebbe apparire del tutto ovvia se in alcuni (per fortuna pochi) non prevalesse un sospetto forse aspecifico ma evidentemente determinante.
- Un manifesto in fieri impostato con tale metodo, ovvero che ricerca ogni possibile motivo di consenso all’interno di alcuni generali parametri facilmente decodificabili (anche in una già leggibile e rivelatoria dialettica) dalle carature personali dei quattro iniziatori e dall’arricchimento performativo di altri che si esprimeranno su specifici temi, non deve essere confuso con qualsivoglia altro compito rivolto a supportare intellettualmente delle pur legittime operazioni partitiche. La nostra avventura si giudica dalle storie personali degli iniziatori e dall’effettiva futura risultante scrittoria del complesso e credo possa ambire, per la carenza di faciloneria con cui è stata impostata, per la costanza antinarcisista con cui vuole proseguire e per il più spinto tentativo di una potenziale valida intesa, a meritare un giudizio svolto sull’esito effettivo e non un pregiudizio su supposte od orecchiate indicazioni e meno che meno su imprecise presentazioni non fornite direttamente dall’attuale redazione. In più il futuro di tale nostra avventura potrebbe essere giudicata - come sarebbe giusto per ogni cosa - dalle capacità e dai meriti intrinseci messi effettivamente in opera. Inoltre, riguardo alla domanda che da molte parti ci viene insistentemente ribadita di situarci politicamente rispetto all’attuale quadro in rapido e convulso movimento non possiamo che ripetere ciò che abbiamo già detto: non stiamo né con Berlusconi né con Fini né con altri esponenti del centrodestra.
Al di là dei privati legittimi pareri di ciascuno, che - se avanzati - ovviamente non possiamo non tenere in conto ma che in questo nostro quadro riconoscitivo e sintonico non meritano di essere sopravvalutati, in qualità di potenziale insieme spiritualmente impegnato e lealmente coordinabile - sempre, beninteso, sul piano spirituale ed intellettuale e non su quello partitico - intendiamo valorizzare ogni opportunità civile facendo base su alcuni principi imprescindibili che, al di là di ogni riconoscimento e coordinamento appunto in fieri, non ci permettono comunque di posizionarci negli ambiti di cui sopra: il credere fermamente al superamento definitivo (e non solo verbale, anche se per quanto a noi attiene ed è nelle nostre umane possibilità) della contrapposizione destra-sinistra anche nella logica di una visione del mondo spiritualmente orientata, la scelta comunitarista, partecipativa, differenzialista, anticapitalista ed antiglobalista, la convinzione che sia improcrastinabile ricercare l’esistente vero nel rispetto altrettanto vero del nostro passato.
- Pensiamo però che una attenta lettura di questi primi “quattro quadri” che formano la Premessa dell’ulteriore svolgimento, possa essere già di forte indicazione, senza esaurire la totalità dello scritto ancora in fieri. Dalla storia della liberazione e della conseguente nuova oggettività in uno spirito di azione filosofica e di coscienza cosmica per una rifondazione della fiducia nelle possibilità di un uomo libero dalle illusioni monoveritative e rinnovato nella coscienza e nel cuore di Lami, alla palingenesi microstorica contro la democrazia del pubblico ultimo avatar della forma-capitale, contro la visione monocausale e per la valorizzazione delle diversità in una presa d’atto cosmica di tipo sia geofilosofico che psicologicoarchetipico che esteticopolitico e per una partecipazione vera del popolo al proprio destino di Sessa, alla vita nella Tradizione per un nuovo universalismo guidato da un mundus imaginalis in una comunità reale abitata da uomini capaci d’opporsi con rigore alle contrapposizioni artificiali e maestri del nuovo di Bonvecchio, alla vita contro la sopravvivenza, la lotta contro la concorrenza, la potenza contro il potere per una sovranità rivoluzionaria e portatrice di storia nella partecipazione all’evoluzione autodiretta e destinale di Vaj, crediamo che siano stati forniti i termini essenziali del nostro processo ideale. E questo affinché, da parte nostra, ci si presenti lealmente…
- Vi informiamo poi che, dalla fase scritturale del manifesto in poi, il portavoce del nostro agire sarà il Prof. Giovanni Sessa.
- Nel frattempo lo scrivente e la redazione virtuale continueranno a rimanere a disposizione di ogni richiesta informativa e collaborativa.
Con i più beneaguranti saluti, E AUGURI 2010/2011
Sandro Giovannini
(seconda lettera generalizzata - novembre 2010)