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REMO BIANCO E LA SCIENZA INVENTATA- di Maurizio Ganzaroli

Vi si sentiva il ronzio della mosca, una sinfonia al pianoforte, il rumore di un bicchiere che si rompe cadendo, e tanti altri suoni. Vi erano più di 50 tele, ognuna che produceva un suono diverso, e quando tutte stavano emettendo suoni, si aveva una specie di sinfonia di suoni, che sembravano provenire da un altro mondo, da una dimensione parallela.

La cosa più spaventosa invece, stava nel telefono macchiato di rosso, che sbucava improvvisamente da dentro una scatola di legno, dove se si alzava la cornetta, si sentivano le fiamme e le urla delle anime dannate all’inferno.

Ma la bravura di Remo Bianco era anche nel creare sculture in pietra e marmo, talmente lisce da farle sembrare persino calde al tatto.

Forme rotondeggianti, che richiamavano il corpo umano femminile, ma solo nelle sue forme elementari, dei fianchi soprattutto, senza mai indugiare sui dettagli.

La bravura nel creare queste sculture, anche di gesso, polvere d’ossa e altri materiali, fecero si, che partecipasse alla realizzazione dell’alieno calcificato che si vede nel primo film della saga di Alien, ma non essendo ancora conosciuto come Rambaldi, che fece l’alien, o Giger che disegnò ogni cosa, il suo nome non venne menzionato nella pellicola.

Durante una sua istallazione a cui partecipai, in occasione della mostra, mi accennò proprio al fatto che lo avevano richiesto per fare una scultura che sarebbe stata usata in un film di fantascienza, in America.

L’istallazione consisteva nel far prendere il volo dei pupazzi di plastica, con delle lucette, legati a dei palloni sonda, che vennero liberati a stormi a seguito di precisi segnali, dati dall’autore stesso.

Circa una cinquantina di questi palloni vennero lanciati e lasciati volare liberi sopra l’Italia, dove alcuni presi da correnti fredde si abbassarono, e andarono persi, alcuni altri continuarono a volare per giorni, ed un paio arrivarono anche oltre oceano.

Ovviamente non c’è da stupirsi se in quei giorni, gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati a squadriglie , furono avvistati da decine di persone.

Maurizio Ganzaroli

 

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