BARBARA CANNETTI "ATELIER"

Atelier

 

Più non rumoreggia

la macchina da cucire.

Giace nell’abbandono

di un angolo di ripostiglio

come cosa morta

deposta accanto ad inutili,

ritagli di dettagli.

Solo i ricordi possiedono ancora

le agili movenze

delle mani che scivolavano sulla stoffa

tra forme indecise e fianchi appesantiti,

rimodellati da busti e fasciati dalle stoffe

mentre il timbro sussurrato dei pettegolezzi

riempiva le orecchie dell’attesa...

 

Tutto è finito su uno scaffale,

accanto ad una ragnatela

che muta in gugliate di ragno.

In una scatola di latta

svuotata dai biscotti

si sono rintanati rocchetti

di ricordi, spilli di sofferenza

elastici di rimpianti, e cerniere

che suggellano emozioni.

 

Non si possono ricucire

gli strappi del cuore

riproducendone le fattezze

e tratteggiandone i confini

sulle veline dei modelli

Non si può neppure

far rivivere l’atelier dell’anima,

ricalcando linee e tratteggiando

forme stilizzate di gesso.

Le impronte del tempo

sono rigide come abiti

mai indossati, appesi

a grucce legnose.

 BARBARA CANNETTI