Marcello Veneziani Facebook Gioventù bruciata?

Ragazze e ragazzi che scendete in piazza e di­scendete da quelle fa­miglie un po’ sfasciate come le vetrine o addirittura bruciate come le auto e le ca­mionette, ho capito chi vi ispi­ra. Non dirò come vi aspettate, la sinistra o le sue frange estre­me, i docenti incattiviti, che fal­liti come ricercatori si rifanno come ricercati. E nemmeno i centri sociali,i black bloc o l’in­­filtrato brigadiere Tonino Di Pietro. Lascio ad altri il compi­t­o di notare tutto questo prese­pe. Io dico che voi siete seguaci ignari di un dio antico, precri­stiano, che riaffiora periodica­mente, si rivide nel Sessantot­to, e si vede ribelle nelle feste aggressive all’aperto come nei festini trasgressivi al chiuso. Vi ha stregati Dioniso, lo stes­so dio che rovinò molti vostri padri. Siete diventati suoi de­voti a vostra insaputa. Voi cre­dete che si viva meglio oltre­passando il confine, violando la zona rossa, trasformando le inibizioni in esibizioni, var­cando i limiti imposti dall’au­torità, dalla natura, dalla vita e dalla legge. Voi pensate che li­berando le energie di dentro, gli impulsi, i desideri, sarete più felici e più veraci, liberi e sovrani della vostra vita. E a vo­stra insaputa, come accadde già ai vostri genitori ma in altre storie e per altri mondi, avete bruciato il dio della forma e della luminosità,dell’ordine e della misura, che per i greci era Apollo, e siete diventati seguaci di Dioniso, che per i romani era Bacco. Lui è i l dio vitale dell’ebbrezza e del delirio, i l dio notturno e trasgressi­vo, il signore della società liquida versata negli ecces­si e della festa selvaggia, questa sì veramente selvag­gia, cari americani grezzi. Ho pensato a Dioniso in tre occasioni diverse.
 
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