Marcello Veneziani- Storici Comici

pierino[1].jpg

L'Italia sarebbe il paradiso terre­stre se non ci fos­se Berlusconi. E dunque salviamo l’Italia dal suo unico, vero male, il Tiranno, al secolo Berlu­sconi. Capisco la politica che dice queste cose, rien­tra nella lotta e nella pro­paganda.

Capisco pure la gente di sinistra che ha bi­sogno di trovare un Mo­stro su cui scaricare i mali d’Italia e suoi personali, le amarezze e le frustra­zioni della vita, menopau­sa inclusa. Arrivo a capire con qualche sforzo che lo facciano i giornali perché sono schierati, militanti e poi devono esagerare per vendere.

Ma che pena vedere gli storici sullo stesso piano. Ne cito due, di versanti opposti. Ernesto Galli del­l­a Loggia scrive un necro­logio politico più che un editoriale dedicato al fu Berlusconi; ne parla co­me di un’esperienza fini­ta con tratti che definisce addirittura agghiaccian­ti. Gli sfugge che la solitu­dine del premier è in com­pagnia di qualche decina di milioni di italiani.

Giu­sta la critica ai cortigiani e alle mezze calzette, legit­tima la sua critica politica al premier; ma si può cele­brare un funerale senza aver visto come va a fini­re, in una situazione così incerta e con un Paese an­cora largamente vicino a Berlusconi? No, lo stori­co ha fretta di far lo stori­co, e dunque di parlare del presente al passato, quindi sotterra ancora vi­va un’esperienza in cor­so. Professor Ernesto, la guerra è appena comin­ciata, non puoi già decide­re tu come va a finire e ce­lebrare il trigesimo di una forza in campo. ..

continua IL GIORNALE