Ian McEwan La Scienza Ridens

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Tuttavia a centinaia tra quotidiani e riviste hanno gridato al miracolo.

«Inizia l’inverno, la gente è raffreddata, meglio parlar di starnuti che di come l’équipe in cui William lavora abbia trovato il modo di insediare un virus in una cellula ospite. I media funzionano così. E la scienza è spesso consenziente. Il vaccino, se arriverà, sarà tra una ventina di anni. L’ultima volta che scienza e giornalisti sono andati di pari passo credo sia stato all’inizio del Novecento».

Anche la burocratizzazione della scienza non aiuta. Si devono “esagerare” le scoperte per procacciarsi finanziamenti.

«Già, come è stato possibile? Mi è capitato di passare parecchio tempo tra scienziati e letterati. I primi hanno un atteggiamento pratico da risolutori di problemi che mal si accompagna con le scartoffie. Queste ultime hanno il solo vantaggio di far aprire la scienza alla satira, allo humour, come in Solar. Ad ogni modo, quel che continua a piacermi degli scienziati è il loro ottimismo. Pensano davvero che sia possibile capire, descrivere e cambiare il mondo. Mentre gli scrittori si auto-entusiasmano del loro pessimismo, si affliggono romanticamente dei loro problemi, si scavano dentro».

IL Giornale continua