Il salasso si consuma anche nel comune di Ferrara. La città patrimonio dell’umanità, nel periodo fra gennaio e agosto, ha visto un calo di arrivi e di presenze rispettivamente pari al 2,3% e 8,3%. Il mese più disastroso è stato gennaio: dalle 24.890 presenze del 2009 si è passati alle 20.680 del 2010. In termini percentuali significa un crollo del 16,9%. Il segno meno è stato costante fino a luglio. Nel settimo mese dell’anno, gli arrivi sono aumentati del 9,1% e le presenze sono cresciute dell’1,6%. Da 26.859 presenze si è passati a 27.281.
La cifra è però parziale: alcune strutture non hanno ancora comunicato il numero di arrivi e presenze nei mesi di luglio e agosto del 2010. Per consentire un paragone, l’osservatorio provinciale, ha utilizzato i dati del 2009 quando non erano presenti quelli di quest’anno. «In luglio — fa notare il vicesindaco di Ferrara con delega al Turismo, Massimo Maisto — si sono svolti due importanti congressi. Sono bastati questi due eventi per migliorare i dati, questo dà l’idea della rilevanza del turismo congressuale».
Nei primi otto mesi dell’anno, le presenze nel comune di Ferrara sono passate da 249.969 a 229.218. Gli arrivi hanno invece visto un calo di 2.630 unità. Tornando ai dati provinciali, sono i sardi ad avere dato forfait in forze. In un anno, le presenze sono crollate del 41,3%. Le politiche di promozione, a carico della Provincia, hanno dato ottimi risultati in Calabria: reggiani e cosentini sono aumentati del 29,8%.
Per quanto riguarda i turisti stranieri, aumentano del 6,5% i tedeschi. Nei primi sei mesi del 2010 sono state oltre 109mila le presenze da Berlino e Monaco. Stabile il dato francese: presenze in aumento dello 0,1%, ma arrivi in calo del 2,6%. Chi giunge a Ferrara da un’altra nazione predilige le strutture extra alberghiere. Gli arrivi di chi sceglie un bed and breakfast o un agriturismo crescono del 4,5% mentre le presenze salgono del 6,1%. L’aumento percentualmente più significativo lo fanno registrare i turisti in arrivo dall’Islanda: più 650%. Si tratta comunque di cifre esigue: gli arrivi sono stati 11, mentre le presenze sono state 60. «Non sempre — conclude Maisto — i turisti stranieri sono esclusivamente interessati all’arte: una parte di queste persone viaggia per affari e partecipa ai convegni».
di LUCA BOLOGNINI
Arch. Lanfranco Viola scrive:
La notizia si commenta da sola se si paragona a quanto è dato leggere, sempre oggi, nelle stesse pagine del Carlino nazionale all’articolo dal titolo: “Boom di turisti a Bologna e non è solo l’effetto fiere.. Non risente della crisi il turismo a Bologna dove le presenze in città nei primi otto mesi sono cresciute del 10,52%. [omissis] L’indagine di Palazzo Malvezzi sfata inoltre un luogo comune: non è vero che il turismo sotto le Due Torri sia legato esclusivamente all’attività fieristica, infatti nei mesi estivi [quando non ci sono fiere n.d.r.] le presenze alberghiere sono aumentate del 10,72%”.
Mentre da noi abbiamo avuto il Buskers Festival con tanti escursionisti e quasi nessun turista (Link http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/2010/11/16/415114-turismo_presenze_arrivi.shtml ).
Per favore mandate a casa chi fa ancora confusione tra queste due categorie di visitatori (Sic!) e che con la sua incompetenza consente che il differenziale in otto mesi risulti essere -10 + 10,72 = 20,72% con Bologna che non fa parte dei Siti Unesco, altrimenti ci avrebbero doppiato tre volte.
E non è vero che a livello nazionale (Italia) le cose vadano diversamente il W.T.O. World Travel Organization l’Organizzazione Mondiale del Trismo accredita di un +2% il numero di arrivi internazionali verso l’Italia e Ferrara si trova sul “turisdotto” a metà strada tra Venezia e Firenze; posizione che non riesce a sfruttare per manifesta incapacità di guida dei suoi “piloti” e non della macchina della sua ospitalità.
Vedi mese di ottobre dentro Enit a pagina 4 (Link http://www.enit.it/press/enitnews.asp?lang=IT )
“TURISMO: ARRIVI INTERNAZIONALI IN CRESCITA NEL 2010 PER L’ITALIA” L’industria europea dei viaggi del turismo è cresciuta del 2% nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo le stime del W..T.O. barometro turistico mondiale.
In questo contesto l’Italia si è collocata in una posizione di assoluto rilievo con l’aumento del 5,3% di arrivi, rispetto ai suoi diretti competitor come Francia (-2,2%) Spagna (-0,4%) Grecia (-5,3%) e Regno Unito (-3,7%).