Matteo Renzi dopo... Berlinguer

*by ECCOLANOTIZIAQUOTIDIANA ROMA  ESTENSE COM FERRARA


Matteo Renzi booktrailer per Nuovi Futuristi Nuovi Umanisti (ESTE EDITION, 2011) by Roby Guerra


I  numeri a volte (non i sondaggi più o meno verosimili) sono fatti.  Matteo Renzi ha sfiorato persino il 70% e altro che flop di votanti, meglio che alle primarie bersaniane. Ora, mentre lealmente, i suoi giovani avversari, figure esse stesse nuove nell’implosione del vecchio PD di D’Alema…, Civati e Cuperlo, sono a disposizione con ruoli “secondari” ma altrettanto innovatori, per un team prossimo venturo con altre figure ex novo o quasi, l’andazzo generale è il solito della casta politica di “sinistra” che o è salita sul carro del vincitore o spera di raffreddare il leader rottamatore.

Renzi è chiarissimo e non da oggi: “si spinge sul Carro o FUORI!” :piaccia o meno,  gli impresentabili, ovvero gli zombi ora politicamente finiti, D’Alema, Rosy Bindi, Finocchiaro, Bersani stesso (salvo per certa sobrietà apprezzabile rispetto ad altri, fu anche un raro buon ministro a suo tempo) eccetera hanno ieri 8 dicembre ricevuto l’avviso di licenziamento.  Figurarsi un certo Dario Franceschini (che a Ferrara, lapsus mirabile ha persino sbagliato seggio… e dimenticata la tessera elettorale!), figurarsi la vecchia triplice sindacale.

Matteo Renzi ha vinto, come ben ha detto alla vigilia, a Ferrara il suo principale “Portavoce” (con lo stesso giovane Simone Merli), il giovane economista Luigi Marattin, 34 anni!, perchè:
1) Perchè ha le idee chiare su come cambiare il Pd. Un Pd con una classe dirigente completamente rinnovata (giovane e meno giovane, l’età non conta), che proviene dai territori e libera da vecchi condizionamenti.
2) Perchè ha le idee chiare su come cambiare l’Italia. Rinnovare profondamente il mercato del lavoro, rendendo la formazione professionale utile a chi deve imparare un nuovo lavoro e non (come avviene adesso) agli enti di formazione e introducendo un contratto unico a tempo indeterminato e tutele crescenti. Abbassare le tasse sul lavoro e sull’impresa; senza di questo l’Italia non tornerà mai a crescere. Ammodernare lo Stato eliminando le Province, rendendo il Senato una Camera con sindaci e presidenti di Regione a zero indennità. Ridurre i costi della politica di un miliardo e destinarlo alla tutela dell’ambiente.
3) Perchè è ora che la sinistra vinca vinca bene. Ed è ora che governi e che governi bene. In modo stabile, per 5 anni, per dare all’Italia quel ciclo riformista che non ha mai avuto. Renzi è l’unico che può garantirci questo risultato.
NUOVA FERRARA

Noi aggiungiamo quanto segue:  dopo Berlinguer, la sinistra italiana ha nuovamente un Leader degno di questo nome, dopo 30 anni quasi di figure minori e via via regressive che hanno imploso il progressismo italiano in versioni cattocomuniste deboli, liquide e perdenti.  Ora la sinistra neoprogressista 2.0. , del nostro tempo informatico e di Internet, è nuovamente un sistema operativo funzionante e  molti software vanno downloadati per la nuova rivoluzione italiana, culturale e politica.
Renzi è al passo sia con la rivoluzione del web nativo digitale, il suo stile veloce, sinergico, orale, la parola non politichese, sia con quella mediatica in generale,  dalla vecchia sinistra comunista e cattocomunista sempre esorcizzata con l’antiberlusconismo, nonostante decenni di fior di studiosi, da McLuhan a Umberto Eco.  In questo senso Renzi recupera il primo Craxi non banale, quel postmoderno non negativo in Italia sempre malinteso e mai realmente e criticamente anche assimilato: la fine dell’ideologia e del Novecento politico per intenderci…
Renzi non è comunista, il comunismo è morto con il 1989, l’eccezione parziale italiana portata alla luce e elaborata da Berlinguer con Aldo Moro, poi franata per le contingenze storiche e l’incapacità del fu PCI ecc. di autorottamarsi e scoprire nuovi orizzonti, oggi- viene rilanciata nella sua dimensione nobile immaginata, certo Umanesimo socialista del nostro tempo.
Ulteriormente, Renzi è prossimo a certo progressismo Liberal all’americana, non ultimo, ecco il senso profondo della parola rottamazione,  recupera anche i radicali del primo Pannella,  antipolitici ante litteram, antipartitocratici e filosoficamente occidentali, laici e tecnoscientifici. E dai radicali doc, anche quella news ecologica non luddista come i Verdi o certa residua estrema sinistra in Italia (oggi SEL) fondamentale, chi lo nega?, per un nuovo ambientalismo di sinistra… evoluto, flessibile, non parareligioso e ideologico fuori moda (e perdente..). Green Economy, ok ma in principio la nascente Tecnoeconomy per lo sviluppo pensante non selvaggio, ma SVILUPPO, non la falsa utopia di pascoli d’oro e neoconservatori nei fatti e nella storia delle Idee.
Inoltre, non secondario, certa casta culturale e economica del vecchio Partito, sarà nei prossimi mesi quasi un Troll, nonostante certa apparenza politichese, Renzi è anche dialettico con la stessa news digitale e antipartitocratica (ecco il vero senso dell’antipolitica) di Beppe Grillo, il cui radicalismo è un software non eludibile….
Renzi riflette tutta una nuova e piacevolmente complessa cibern-etica (non una banale questione politica morale, Berlinguer intendeva ben altro che certo copione ipocrita ben noto tardoborghese e cattofascista… orwelliano, da Monti in particolare alla luce del Sole in Italia..)  per forza di cose incompatibile-se non la comunque fondamentale speranza utopica e il senso del Futuro-  con il vecchio PCI (oggi) figurarsi con le sigle postfallimentari -per così dire- successive. Figurarsi con – come si è preteso- con l’oggi morto (queste primarie sono il certificato medico legale) cattocomunismo alla Franceschini -come accennato- o la versione spritz con l’uliva…. di quel Prodi, voltagabbana fino all’ultimo, al voto dopo tanti proclami in senso contrario.
Il quasi plebiscito per Renzi è anche un antivirus, almeno parzialmente, sull’effetto boomerang dell’ex premier Berlusconi, sconfitto per discutibile via giudiziaria anzichè parlamentare, come neppure tacitamente ha spesso dichiarato Matteo, recentemente supportato anche dallo stesso Violante: che poi svela un affaire di lunga data per la storia nazionale riguardo la Magistratura da risolvere il più presto possibile, subito dopo la Riforma elettorale e con il futuro governo Matteo Renzi…
Toghe bianche diceva Berlinguer, toghe rosse lo stesso Berlusconi…    ora la storia può tornare a parlare dopo anni di Ideologismo e magistratura casta quasi orwelliana.
Futuro governo Renzi, infatti: indicibile ora, ma anche Letta ha ricevuto ieri il suo avviso di licenziamento; faccia la Riforma elettorale e poi in Primavera al voto.  Il resto, per fortuna, in questo caso, sono balle.
Oggi il Futuro è tornato alla luce per le nuove generazioni quasi uccise dai vari D’Alema, Berlusconi, Prodi, Franceschini e Letta.
L’Italia futurista è nata!  La sinistra, oggi 2.0, ha finalmente un nuovo leader, Matteo Renzi.
 

 

Roby Guerra, scrittore