L'avanguardia come Tradizione 2.0 ? intervista a Roby Guerra


by eccolanotiziaquotidiana Roma e prov,

**Roby Guerra, futurista, ha pubblicato, tra diversi lavori di poesia, fantascienza, critica letteraria, i saggi  Futurismo per la Nuova Umanità... (Armando editore, 2012), Gransci e il 2000 (La Carmelina, 2013). Curatore del LLF letteratura futurista per l'AIT di Milano, ha pubblicato anche nei volumi collettivi per il Movimento Nuova Oggettivitò (Roma, Milano, Ferrara) Libro Manifesto Per una Nuova Oggettività (Heliopolis), Al di là della destra e della sinistra... e Perchè Israele può avere 400 testate atomiche (La Carmelina, 2013).

D- Nella recenti presentazioni a Roma e Milano del progetto e dei libri Nuova Oggettività, uno dei focus… certamente il tema avanguardia tradizione: sintesi aperta possibile?
E' forse la grande scommessa italiana per il primo duemila, superare quel complesso di Benedetto Croce che tutt'oggi (al di là di certo idealismo di Croce stesso) inquina il fare e pensare cultura in Italia, sempre passapresentista rispetto ad esempio al modernismo, poi al postmoderno e finanche il postumano. L'avanguardia, in fondo, dopo un secolo di futurismo e di divenire tecnoscientifico nel Reale.., è la Tradizione nuova del nostro tempo. Simultaneamente ogni epoca, oltre il modernismo lineare, ha espresso avanguardie che poi, sempre incompiute per forza di cose.., sono state chiamate Tradizione.  Tempo di Tecnosintesi.

D- Più nello specifico, quali valori Tradizione e Avanguardia veicolano (o non veicolano?), oggi?
Più che valori, parola.. compromessa dal Reale storico, link esistenziali e psicosociali superiori rispetto alle consuete dinamiche storico sociali, dove la cosiddetta democrazia è certamente il migliore dei mondi possibili ma necessita di mutazioni altrettanto più evolute, altrimenti non saremmo ancora nei fatti in certa preistoria tecnologica, con nel Novecento e inizio 2000, a parte i bachi epocali ben noti e criminali del nazismo e del comunismo, quasi una demoschizofrenia prevalente: l'Uomo sulla Luna e con Internet e persino l'Occidente in semidefault...  La Mass Kultur è bifronte, essa stessa simbolo di progresso sociale, ma - inutile fare gli struzzi: solo la meritocrazia e conoscenza, letteraria o scientifica, sono il registro di sistema oggi ineludibile, non più suffragabile da riforme o rivoluzioni sempre fallimentari o incompiute. In tal senso, dai graffiti al computer, dai presocratici agli umanisti scientifici, il Terra-Byte disponibile per nuovi valori cosiddetti è persino un orizzonte infinito, straordinariamente soggettivo. 

D- E per la storia, in particolare, del popolo italiano?
In Italia mai rivoluzioni  e non a caso: veniamo da Machiavelli e Guicciardini, nella migliore delle ipotesi da Galileo e Gramsci, sempre relegati- nella metafora- nei laboratori o nella vulgata ideologica ben nota.  Sullo sfondo sempre la Chiesa di Roma, piaccia o meno, come virus passatista.  Altre sintesi complesse, invece, sono eccome possibili, da Nerone a Marinetti...,  dalla nostra matrice umanistica greco-giudeo-cristiana, quella eretica sottorrenea (ad esempio Marsilio Ficino) alla nuova -appunto-tradizione scientifica, da Leonardo, a Marconi, a Fermi, alle stesse  Rita Levi Montalcini e Margherita Hack  (scansione puramente indicativa). Allora la Quinta Roma, nello specifico nazionale, fiorirà, futurista e neotradizonale... Altro che nostalgie o distopie europrussiane... 

* a c. di RobyGuerra  fine rubrica

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