Georges Minois
Storia dell'avvenire
Dai profeti alla futurologia (Edizioni Dedalo)
L'opera (Scheda Editoriale)
Sin dalla preistoria l'uomo non ha mai smesso di voler conoscere il futuro e di inventare stratagemmi per tentare di controllarlo. Già allora egli voleva assicurarsi la caccia del giorno dopo: per questo motivo i nostri lontani antenati disegnavano i bisonti trafitti dalle frecce sulle pareti delle caverne. Dai procedimenti divinatori inventati dai popoli dell'Antichità, ai metodi «scientifici» messi a punto dai futurologi di fine XX secolo, i mezzi per predire l'avvenire non si somigliano più molto. Ma ogni epoca ha avuto bisogno di fantasticare sul futuro, nel bene e nel male: ci sono stati i falsi profeti del Medioevo, gli astrologi rinascimentali, o ancora i veggenti del XVII secolo. Anche i filosofi illuministi hanno tentato, a modo loro, di leggere fra le righe del futuro, ma senza riuscire ad annientare l'irrazionalità: magnetismo, sonnambulismo e altre forme di spiritismo hanno conosciuto un successo sempre maggiore nel XIX secolo, mentre i nuovi profeti annunciavano un mondo migliore. Oracoli, profezie, predizioni, utopie: tutte le anticipazioni che gli uomini hanno elaborato nel corso dei secoli non si sono mai realizzate, tuttavia esse sono il riflesso di speranze e di paure. L'uomo del 1900 credeva di essere all'alba di un secolo radioso; quello dell'anno 2000 non ci crede più tanto, e se lo studio del futuro ha perso il suo carattere profetico, astrologi e veggenti continuano la loro opera di rassicurazione.