*nota di AsinoRosso... Moni Ovadia, già collaboratore de La Carmelina edizioni, Ferrara-Roma
by Ferrara-Italia
“L’altra Europa con Tsipras è un progetto straordinario: parte
dall’immensa opera fatta dai nostri compagni greci, che hanno dimostrato
come un partito della sinistra, non del centro-sinistra, possa
diventare maggioranza in un Paese europeo. Questo è il nodo centrale:
finalmente all’orizzonte appare una sinistra nuova che è la sinistra,
mi sono stufato dell’espressione ‘sinistra radicale’, con un potenziale
elettorato del 15-20% già ora. Un giorno potrà forse anche diventare
maggioranza relativa conquistando il consenso di chi, pur non
riconoscendosi nella sinistra, apprezza la qualità di un progetto molto
concreto che al primo posto mette il lavoro, la dignità delle persone e
un sistema economico-produttivo sostenibile; non i capitali e le
speculazioni finanziarie di un pugno di banche. Noi siamo il buon senso
rivoluzionario”. Moni Ovadia è fra gli ospiti di spicco del Ravenna Festival.
In lui arte e passione politica si fondono in un impegno a tutto tondo.
Dal suo più recente slancio civico inizia la nostra chiacchierata. La
cornice è prestigiosa.
Sono infatti passati ormai 25 anni da
quella sera di luglio del 1990, quando il Maestro Riccardo Muti ha
alzato la sua bacchetta dando inizio alla prima edizione del Ravenna
Festival, manifestazione culturale che da allora non ha mai smesso di
crescere sia dal punto di vista della qualità artistica degli eventi,
sia per quanto riguarda la poliedricità dei cartelloni, acquisendo
sempre maggiore prestigio e riscontrando l’adesione di un pubblico
sempre più vario per età e provenienza. Nel corso degli anni l’antica
capitale dell’Impero bizantino d’Occidente è diventata la moderna
capitale della musica, della danza, del teatro. Difficile fare un elenco
degli artisti, anche volendo scegliere solo i nomi più prestigiosi, che
il Festival – attualmente diretto da Cristina Mazzavillani Muti, Franco
Masotti e Angelo Nicastro – ha portato a Ravenna realizzando in 25 anni
quasi un migliaio di eventi.
Destino vuole che questo importante
traguardo del Festival coincida con un altro fondamentale anniversario
della storia nazionale ed europea: il centenario della Prima Guerra
Mondiale. Proprio alla Grande Guerra è dedicata questa edizione 2014
intitolata 1914. L’anno che ha cambiato il mondo.
Fra gli appuntamenti espressamente dedicati all’evento che ha dato inizio al ‘secolo breve’ c’è Doppio Fronte. Oratorio per la Grande Guerra,
che vede in scena un grande protagonista del nostro teatro come è,
appunto, Moni Ovadia e una grande interprete della musica popolare:
Lucilla Galeazzi. Insieme a loro i quattro musicisti della Moni Ovadia
Stage Orchestra (Luca Garlaschelli al contrabbasso, Massimo Marcer alla
tromba, Albert Florian Mihai alla fisarmonica, Paolo Rocca al
clarinetto) e un coro formato da una ventina di giovani fra i 18 e i 23
anni diretti da Manuela Marussi. A parlarcene, a poche ore dal debutto, è
lo stesso Moni Ovadia, che definisce questo lavoro una narrazione “per
schizzi, per flash”, composti attraverso dati storici, memorialistica
dei soldati al fronte e di chi era rimasto a casa a lottare per
sopravvivere, cartoline di guerra, brani di grandi autori come Gadda o
Ungaretti, canzoni popolari e antimilitariste di tutte le nazionalità,
assemblati dalla struttura drammaturgica in “una gradazione di
emozioni”.
............. C http://www.ferraraitalia.it/ravenna-festival-moni-ovadia-esplora-i-fronti-della-grande-guerra-la-memoria-e-uno-strumento-per-costruire-il-futuro-14058.html