AA.VV Autismo e crescita familiare
Il libro sintetizza il lavoro
realizzato all’interno a favore delle famiglie con un figlio
autistico, secondo i principi dell’approccio PEIAD (Progetto
Evolutivo Integrato Autismo e Disabilità). Nell’approccio PEIAD
l’intero percorso svolto dalla famiglia parte dalla necessità di
un sostegno globale per la gestione quotidiana del proprio figlio,
passando per l’acquisizione delle competen-ze necessarie per il
contenimento, la relazione e l’educazione, per pervenire
all’acquisizione di una nuova consapevolezza della propria
famiglia, dell’autismo, del proprio figlio e di se stessi.
Dario Sepe è psicologo, psicoterapeuta Sistemico-Relazionale
Adriana Onorati è psicologa, presidente dell’Associazione Il Filo dalla Torre.
Fortunata Folino è psicologa, psicoterapeu-ta, specialista in Psicologia della Salute, coordinatrice Associazione Il Filo dalla Torre.
Corinna Abblasio è psicologa, specializzanda in psicoterapia Sistemico-Relazionale
Dario Sepe è psicologo, psicoterapeuta Sistemico-Relazionale
Adriana Onorati è psicologa, presidente dell’Associazione Il Filo dalla Torre.
Fortunata Folino è psicologa, psicoterapeu-ta, specialista in Psicologia della Salute, coordinatrice Associazione Il Filo dalla Torre.
Corinna Abblasio è psicologa, specializzanda in psicoterapia Sistemico-Relazionale
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* L'autismo, dramma familiare, il
bambino gioia venuto alla luce, apparentemente sanissimo, poi si
rivela, proprio nella sua primissima infanzia, opera d'arte biologica
con le prime parole i primi passi i primi sorrisi non casuali ecc,
una mina che rovina per sempre la serenità dei genitori, oltre ai
problemi in sè gravissimi del fanciullo stesso.
Studiato scientificamente il fenomeno a
patrire dalla merà circa del novecenro, prima quasi sempre liquidato
come incurabile e - gira e rigira - come deficit organico
schizofrenico, la ricerca e le terapie successive più o meno
riflettono le dinamiche macroscopiche stesse della storia della
psichiatria (anche della psicoanalisi) e-o della ex Pedagogia e-o
dell'odiena psicologia e neuropsichiaria infantile.
Attulamente, finalmente era della
complessità, anche in psichiatria ecc., dopo le stesse
pionieristiche e ben note prospettive vuoi psicanalitiche, Bruno
Bettheleim, "La fortezza vuota" assai celebre, o Maud
Mannoni, vuoi cosiddette translazionali, Watzlawick e la Scuola di
Palo Alto, la fine stessa a suo tempo con l'età freudiana e poi
antipischiatrica (Laing ecc.) del pregiudizio organisctico e anche
socialmente disumanizzante, il buon trend segue dinamiche appunto
mai più sovrastrutturali, in un un senso o nell'altro, ma
complemementari e sinergiche, favorito anche dagli errori e gli
eccessi delle esperienze del Passato ancora recente, certo ritorno
ma assai piu creativo delle neuroscienze nel discorso.
In tale scenario evoluto il percorso
del libro in questione a più mani e voci e parole, di eccellenti
professionisti della contemporanea psicologia settoriale
contemporanea italiana: organica o ambientale se non patofamiliare
come si diceva una volta, ricerca e terapia mirano all'ottimizzazione
delle risorse possibili, del bambino "malato" e della
famiglia stessa "sana" (o viceversa): relativizzando,
tranne casi solari e eclatanti, la mitologia - spesso delle cause -
focus invece il minimu maximum possibile per ridare un poco di
azzurro sia alla famiglia che al bambino, a volte con esiti sorprendenti e genericamente positivi.
In una visione anche originale,
quantomeno poco nota al grande pubblico "sano":
l'interfaccia "malattia" bambino - famiglia, se in passato,
per pressione sociale insopportabile, generava valori negativi nei
genitori stessi, alla fine quasi disaddattati essi stessi, o altri
effetti di grande sofferenza, oggi si evidenzia certa positività
possibile: il bambino autistico stimola magari riflessioni generali
ambiente famigliare più profonde e evolute di quello convenzionale
senza problemi in tal senso. Non ultimo sempre ricordarsi magari lo
stesso John Nash, matematico geniale. Come iperbole quasi sempre, ma
forse , in alcuni casi, non il bambino incapace di comunicare, ma -
particolarmente dotato per combinatoria di Dna..., si annoia in
ambienti poco stimolanti (per lui), la stessa A. Miller docet (Il
dramma del bambino dotato).
Roby Guerra