Bossi attacca la casta dei giornalisti e termina il DC snob Casini

ALZANO LOMBARDO (BERGAMO) - Non solo un nuovo stop sulle pensioni ("ho detto al premier di non toccarle") ma più di metà del comizio dedicata ad attaccare la stampa per come tratta la Lega e ad insultare direttamente i giornalisti: quello di Umberto Bossi ieri sera ad Alzano Lombardo è stato un intervento inatteso. Perché più della politica, della crisi economica e delle questioni di partito, nelle parole del ministro delle Riforme ha preso forma un problema di rapporti con i cronisti. E questo, come lui stesso ha spiegato dal palco, è dovuto principalmente al modo in cui sono state raccontate le sue vacanze in Cadore. Ma forse hanno pesato le ricostruzioni dei media su divisioni interne alla Lega moltiplicatesi nelle ultime settimane.

Certo però che quella di Bossi non è stata certo un'analisi dei rapporti con la stampa, ma anzi il leader leghista ha ripetutamente attaccato lanciando anche insulti ai cronisti, in particolare della carta stampata. "Ai giornalisti - ha affermato Bossi - bisognerebbe dare quattro legnate, hanno inventato una grande manifestazione dei centri sociali a Calalzo, ma in verità non c'é stato niente". A quel punto ha confessato di aver lasciato il Cadore dopo la cena di compleanno di Giulio Tremonti per evitare di stare in mezzo ai giornalisti "che rompono le palle in continuazione", che sono dei 'delinquenti'', e che questa sera ad Alzano Lombardo, a suo giudizio, sono "venuti sperando che qualcuno ci contesti". ...

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