Graziano Cecchini a Venezia-8 Settembre RossoTrevi

 


“Riflessi”. I riflessi della diversità che si specchiano nell’acqua evocano una trasformazione contemporanea del mito caraveggesco di Narciso. Questa volta però la figura femminile riflessa nello specchio d’acqua rimanda una figura più dura, quasi maschile che trasforma le curve più morbide in scudo e protezione.
“Riflessi” è il quadro più materico di quelli esposti, dove i colori, seppur prevalentemente scuri, vengono ammorbiditi dall’oro utilizzato nella cornice.
Quadro realizzato direttamente su legno con tecnica mista.

“Ritratti metropolitani”. Anch’esso realizzato su legno come Riflessi. Forse il più complesso nella costruzione e nei diversi piani pittorici. Le proiezioni dei volti, alcuni realizzati in collage, si sovrappongono tra loro incastrandosi in un contesto metropolitano. I colori creano un inganno dell’occhio che svela tutta la conoscenza pittorica dell’artista che mescola tecniche “di bottega” cinquecentesca a colori moderni. Cecchini tratta la materia – in questo caso il legno –contestualizzandola in una visione contemporanea del colore e delle immagini più tradizionali.

IL VIDEO

Il video - provocatorio sin dal titolo, “Ma-Donna, dinamica di un’icona”, - rivela le imprescindibili contraddizioni dell’essere femminile.
La donna, essere creatore e oggetto di desiderio, continua ad essere legata ed imbrigliata in lacci che non le sono mai appartenuti. Le costrizioni e le limitazioni imposte esplodono in rappresentazioni limite.
Il parallelismo tra le immagini sacre e le immagini profane esprime tutto ciò che la donna rappresenta nel bene e nel male: il nudo usato quasi come un’arma di fronte alla asessualità imposta alla Vergine Maria, due opposti che apparterranno sempre alla donna che, nell’eterna ricerca della parità con l’uomo, potrà diventare disinibita e audace, MA rimarrà sempre – DONNA.
L’una sarà sempre Divina Ma-donna; l’altra Scandalosa ma-Donna.

LE SCULTURE.
I BUSTI.
Tre busti in gesso ingabbiati nel ferro.
Questa volta le forme della donna incarnano la Cultura tout court.
Ogni busto ritrae una particolare condizione della cultura.
Costrizioni, censure, oscuramento, sfruttamento e, per ultima, l’esplosione.

Il primo busto, FormaClassica, rappresenta la cultura imprigionata da un’aderente gabbia ferrosa che la imprigiona in sterili categorie teoriche. E’ la cultura delle Accademie, una cultura suonata, parlata, sfruttata ed esposta in simposi ammuffiti e aridi. La Cultura risulta impoverita dall’impossibilità di movimento.
(Realizzata da Bruno Melappioni).
FClassica Allentata, la gabbia risulta allentata. La Cultura comincia a trovare il modo di muoversi, guadagna spazio ed autonomia. Due rubinetti, applicati alle mammelle della Cultura, ci fanno capire quale ruolo fondamentale ha nella vita dell’uomo. Da quei rubinetti proviene il vero nutrimento per le menti. Ma il passo dal nutrimento allo sfruttamento è breve…
(Realizzata da Michele Viscogliosi).
Con il terzo busto, FAvanguardia, arriviamo finalmente all’apoteosi del colore che quasi prevale sulla forma di donna. La gabbia esplode e la Cultura esce finalmente fuori per mischiarsi con la gente. Non esistono più condizionamenti accademici e istituzionali. L’esplosione di colori dell’Avanguardia dona la libertà all’espressione artistica. A differenza dalle prime due, FAvanguardia è rivestita da un collage di serigrafie derivate dalle performance di Cecchini.
(Realizzata da Graziano Cecchini).
I busti sono la prima contaminazione del gruppo artistico FuturismoCarbonaro, nato a Roma nel 2011.



I MANICHINI
I manichini, dalle forme perfette come delle eterne Barbie senza testa, vengono rivisti e corretti da Cecchini che, attraverso rappresentazioni pittoriche e veri e propri ricami di body painting, dona loro una nuova vitalità e contemporaneità.
I due manichi, Idea e Azione, mantengono un legame indissolubile tra loro, un legame caro al Futurismo: l’Idea che stimola l’Azione. Nonostante tale legame, Idea e Azione vivono di vita propria e rappresentano la fusione del gruppo FC.
I manichini dettano le nuove regole della sostenibilità e del riciclo, dimostrando la fattibilità della concezione del Nuovo Futurismo.
Di nuovo è la figura femminile che si reinventa, diventando soggetto e oggetto di una nuova contemporaneità.

Castello925 - fermata Giardini Biennale

Evento pubblico

 

Ora
giovedì 8 settembre · 19.00 - 22.00

Luogo
C.R.A.C. Castello 925.Fondamenta S.Giuseppe,sestiere Castello,925.30122 Venezia.fermata:Giardini-Biennale

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